Maturità 2016, nomi commissari su social prima di Miur

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Giugno 2016 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA
Maturità 2016, nomi commissari sui social prima dell'annuncio Miur

Maturità 2016, nomi commissari sui social prima dell’annuncio Miur

ROMA – Maturità 2016, commissioni d’esame sono online, sul sito del ministero dell’Istruzione, dalla mattina del 7 giugno, come già scritto da Blitz Quotidiano. Ma gli studenti i nomi dei commissari esterni li sapevano già dalla sera prima. Tutto merito dei social network, dove si sono riversati in migliaia per cercare informazioni sui nomi dei loro prof esterni che in tanti si sono procurati dalle segreterie delle scuole.

Un metodo di ricerca questo già rivelato qualche giorno fa in un’indagine di Skuola.net che conferma anche il boom delle pagine “spotted” su Facebook dedicate alle commissioni. Che i maturandi siano pronti, seduti ai posti di combattimento davanti a pc e tastiere, non è certo un mistero: il 58% degli intervistati ha rivelato di essere intenzionato a cercare i nomi dei suoi commissari personalmente, in modo da arrivare psicologicamente preparato all’appuntamento con la maturità con più dettagli possibili sul loro carattere e sul metodo d’insegnamento.

Per farlo, il 47% ha detto di affidarsi soprattutto alla rete, un dato in leggera flessione rispetto all’anno scorso quando la percentuale salì ben oltre il 50%. Tra quelli intenzionati a cercare indiscrezioni sui commissari esterni, il 29% ha affermato di preferire i social (nel 2015 erano il 39%) mentre il 18% di navigare tra i siti web dedicati agli studenti.

A confermare i dati, il boom dei contatti sui social di maturandi in panico da commissari esterni: già nella serata del 6 giugno nei gruppi Facebook spotted dedicati ai commissari esterni città per città e creati da Skuola.net, si registravano oltre 22.200 iscritti. I più popolosi quelli di Roma (oltre 5.300 iscritti), Napoli (con più di 2774 iscritti) e Torino (oltre 2.200 maturandi iscritti).

Rispetto all’anno scorso, Facebook perde (relativamente) colpi: a ritenerlo affidabile è il 76%, contro l’86% del 2015. Crescono invece Twitter (6%) e Instagram (3%). Il 9%, infine, confida al portale di preferire il passaparola su WhatsApp con chat di gruppo con i suoi compagni di classe, una sorta di via di mezzo tra ricerca virtuale e tradizionale.

E la promessa dei maturandi si è concretizzata già nel pomeriggio del 6 giugno, quando sono apparsi post che rivelavano gli elenchi delle commissioni della scuola di appartenenza: c’è chi ha preferito postare l’immagine della fotocopia, chi quella dei nomi scritti a penna e chi ancora si è messo a digitarli uno per uno dalla sua tastiera accompagnati da richieste di aiuto disperate. E qualcuno più audace li ha scritti in classe alla lavagna e pubblicato la foto sul gruppo.