Maturità Diplomato Covid, 87% teme il marchio

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 9 Giugno 2020 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
Esame maturità e Invalsi 2021: verso il maxi orale, Azzolina promette bocciature ma...

Esame maturità e Invalsi 2021: verso il maxi orale, Azzolina promette bocciature ma… (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Maturità Diplomato Covid, sondaggio informa che addirittura 87% dei maturandi tema il marchio, lo stigma, la qualifica negativa stampigliata sul titolo di studio conseguito nell’anno non tanto di grazia 2020, anno di Covid 19.

Del sondaggio non sappiamo quanto approfondito e rappresentativo. L’esito però, questa generalizzata preoccupazione per una svalutazione del titolo di studio conseguito con una Maturità secondo regole anti contagio, per un verso sorprende. Per un verso, sotto altro aspetto invece è esito che conferma.

Sorprende questa angoscia per la Maturità che varrebbe di meno perché frutto di un esame di maturità semplificato al massimo. Sorprende perché dovrebbe essere ormai nozione ed esperienza comune, di massa, come il “pezzo di carta”, proprio perché pezzo di carta è e null’altro o poco più, una volta messo in bacheca o in tasca, comunque sia stato conseguito quello è e quello rimane.

Sorprende questa ansia dei maturandi per il valore della maturità 2020 ai fini del trovare lavoro. Diplomato Covid vale meno sul mercato del lavoro, questa l’ansia. Se è così, sereni. Il diploma, la maturità in quanto tale sul mercato del lavoro è da tempo che vale, di per sé, molto poco. Maturità, diploma di maturità è una cornice dentro la quale progressivo vuoto di conoscenze e competenze.

Diplomato Covid non varrà di meno in qualunque curriculum di quanto valga un diplomato in altri anni. Perché la differenza, qualora ci fosse, sarebbe impercettibile. Come misurare la statura delle formiche: ce ne sarà certamente qualcuna più alta dell’altra, ma ai fini dell’osservazione e percezione degli umani, differenza impercettibile.

Diplomato Covid ansia di maturandi per un verso quindi sorprende. Per un altro invece conferma la costante e irriducibile sopravvalutazione istituzionale, sociale e mediatica della Maturità.

Nell’anno Covid della scuola governo e stampa fortemente attratti, anzi ipnotizzati dal come fare la Maturità. Cioè il meno dell’attività scolastica. La scuola è stata chiusa per metà dell’anno scolastico. Nessuno in Italia (sola in questo al mondo) si è dato gran pena per tentare almeno forme di riapertura. Ma costante e gran pena su come fare e far fare la Maturità.

A casa senza problemi milioni e milioni di studenti, però gran cruccio su come muovere poco o niente davanti alle Commissioni qualche centinaia di migliaia di maturandi. E alluvione di titoli, interviste, proclami, ipotesi sull’esame. Scuola chiusa nella rassegnazione o indifferenza, gran brigare intorno alla Maturità.

Una sproporzione che viene da lontano, appunto dalla sopravvalutazione sistematica della Maturità. Narrazioni televisive e cronache seriali del batticuore di una generazione per un esame talmente difficile e selettivo da essere superato mediamente dal…98 per cento degli esaminati!

Maturità, esame che non ci si dorme la notte perché i promossi e diplomati sono solo…il 98 per cento!

Si recita, ancora con discreto consenso di pubblica e stampa, secondo copione e sceneggiatura che prevedono esame di Maturità e diploma come prova-ostacolo per accedere al rango di ceto dirigente e per ottenere passaporto per la terra del lavoro, anzi impiego. Si recita ancora questa sceneggiatura quando non c’è più ceto dirigente, quando mercato del lavoro chiede ben altri lasciapassare, quando la prova non è più da tempo ostacolo. D’altra parte, perché un ostacolo quando oltre la prova non c’è nessuna terra promessa o premio in palio?

Dell’esame di Maturità è rimasto, flebile e alquanto liso, il tessuto del rito di ingresso nel mondo adulto. Una sorta di timbro scolastico sulla fine, meglio l’esaurirsi del’adolescenza. Un timbro messo per maturata anzianità.

Dell’esame di maturità inteso come prova provata del possesso di saperi non più la sostanza e neanche le forme. Quindi Diplomato Covid stia…sereno.