Maturità 2015, niente più commissari esterni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Settembre 2014 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA
Maturità 2015, niente più commissari esterni

Maturità 2015, niente più commissari esterni

ROMA – Niente più commissari esterni: la spending review passa anche per l’esame di maturità e per risparmiare quattrini si aboliscono le costose trasferte dei prof che servivano a garantire l’imparzialità della prova. Già da giugno 2015 le commissioni saranno composte solo da un presidente esterno e da tutti e sei i commissari interni. La scelta, già anticipata dal ministro Stefania Giannini in occasione della riapertura delle scuole, sarà contenuta nella bozza della legge di stabilità.

Al ministero si prevedono tagli per un miliardo di euro e una delle voci più facili da abbattere è proprio quella dei commissari: ogni esterno infatti riesce ad arrotondare fino a circa 900 euro, più del doppio dei 400 elargiti ad un membro interno.

Ma non è la sola novità. A giugno 2015 saranno 435.152 i maturandi che affronteranno l’esame di Stato: 216 mila i liceali,  soprattutto dello scientifico; 136 mila tecnici e circa 84 mila professionali.

Sarà snellita la prima prova, inutilmente complessa, con una moltitudine di tracce che pochissimi svolgono: centrale diventerà il saggio breve, “perché è un esercizio molto utile per capire la capacità di comprensione di un testo e la dote di sintesi”. Meno adeguati e anacronistici vengono invece considerati i temi di storia e di letteratura.  

Sarà “riformata” anche la “tesina” per “dare un ruolo maggiore alle esperienze nel mondo produttivo o nelle istituzioni culturali”, ha detto il ministro Giannini. Saranno valorizzate, inoltre, le esperienze di laboratorio e gli stage svolti durante l’anno scolastico. 

Sarà comunque valorizzata l’autonomia: il ministro Giannini ha ipotizzato la possibilità per i dirigenti scolastici di scegliere i docenti. “Immaginiamo una maggiore autonomia delle scuole nella costruzione della squadra”.

Novità anche per quanto riguarda l’ingresso all’università: “Ci ispireremo al modello francese con ingresso libero all’università e selezione successiva”, era la premessa.