Melania Rea: non è scontato che l'inchiesta passi a Teramo

Pubblicato il 27 Giugno 2011 - 19:12 OLTRE 6 MESI FA

ASCOLI PICENO, 27 GIU – Dopo l'interrogatorio di venerdi' scorso davanti ai pm, nel quale Salvatore Parolisi si e' avvalso della facolta' di non rispondere, si e' aperta una nuova settimana di lavoro per la procura ascolana titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Melania Rea, la moglie del caporalmaggiore istruttore al 235/o Rav Piceno, indagato a piede libero per l'omicidio volontario della donna, trovata uccisa a coltellate il 20 aprile, nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella del Tronto (Teramo).

Oggi i 4 sostituti applicati all'indagine si sono incontrati per riordinare le carte ed esaminare i risultati degli ultimi accertamenti dei carabinieri del Ris e del Ros, che continuano man mano ad arrivare. Attendono che l'anatomopatologo Adriano Tagliabracci consegni la relazione finale sull'autopsia di Melania, ma intanto, da quel poco che trapela dall'inchiesta – parzialmente secretata – emerge che il passaggio degli atti alla procura di Teramo non e' scontato, o almeno non nell'immediato. Anche se la perizia dovesse confermare che la giovane mamma e' stata uccisa oltre il confine con l'Abruzzo. Potrebbero esserci margini, anche minimi, di incertezza sul luogo del delitto o altri elementi tali da far si' che il fascicolo resti ancora incardinato nelle Marche.

Non hanno dato, per ora, risultati di coincidenza al 100% gli accertamenti del Ros sul traffico telefonico dei cellulari di Parolisi e della moglie, agganciati entrambi nel probabile arco orario dell'omicidio nell'area di Civitella del Tronto. E altre risposte sono attese, dagli specialisti del Ris, su una serie di quesiti posti dai pm.

Oggi i difensori di Salvatore Parolisi, gli avv. Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, hanno ''predisposto una querela contro quei mezzi di informazione che hanno diffuso notizie assolutamente false – cosi' affermano i legali – relative a presunti contatti o rapporti di Parolisi con soggetti transessuali''. A Somma Vesuviana restano in attesa di sviluppi i genitori della vittima, Gennaro e Vittoria, e il fratello Michele. L'avv. Mauro Gionni, che li rappresenta, ha ribadito che hanno la massima fiducia che Melania ottenga giustizia.