Meredith Kercher, Cassazione: “Possibile gioco erotico finito in omicidio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2013 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA
Meredith Kercher, Cassazione: "Possibile gioco erotico finito in omicidio"

Meredith Kercher, Cassazione: “Possibile gioco erotico finito in omicidio” (Foto LaPresse)

PERUGIA – “Possibile gioco erotico concluso con lomicidio di Meredith Kercher“. La Cassazione motiva così l’annullamento della sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Secondo la Cassazione l’ivoriano Rudy Guede non ha agito da solo e alcuni indizi sarebbero stati sottovalutati.

Repubblica riporta le motivazione dell’annullamento della sentenza per Knox e Sollecito:

“Il “ventaglio di situazioni ipotizzabili” tracciate dalla Suprema Corte nella sentenza depositata oggi, va “dall’accordo genetico sull’opzione di morte”, alla “modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso”, fino all’ipotesi più cruenta, ossia quella della costrizione di Meredith a partecipare a un “gioco erotico spinto di gruppo” finito in tragedia”.

Ad avviso della Suprema Corte, l’appello bis dovrà servire “non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti, ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti del Guede, a fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili, che vanno dall’accordo genetico sull’opzione di morte, alla modifica di un programma che contemplava inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso, alla esclusiva forzatura ad un gioco erotico spinto di gruppo, che ando’ deflagrando, sfuggendo al controllo”.

Inoltre secondo la Cassazione non è possibile che Guede abbia agito da solo, anzi:

“la Corte d’assise d’appello ha “sottovalutato gli indizi a carico di Knox e Sollecito”. “La pronuncia impugnata – scrive Piazza Cavour – presta il fianco al lamentato vizio di violazione di legge e di difetto di adeguata motivazione nel passaggio cruciale della ricostruzione del fatto che attiene alla presenza di concorrenti nel reato, nell’abitazione nella disponibilità oltre che della vittima, della sola Knox, in quella maledetta serata, profilo che non va sicuramente inteso in un automatismo probatorio, ma che costituisce un segmento significativo nell’itinerario costruttivo”.

Il punto è semplice: Guede è stato condannato per “concorso in omicidio”, una sentenza che implica dei complici. L’ivoriano deve scontare una pena di 16 anni di carcere, poiché ha scelto il giudizio con rito abbreviato. Per la Cassazione poi vi sarebbero anche “molteplici profili di manchevolezze, contraddittorietà ed illogicità manifesta”, scrive Repubblica:

“Il giudice del rinvio dovrà porre rimedio – si legge nelle motivazioni depositate oggi – nella sua più ampia facoltà di valutazione, agli aspetti di criticità argomentativa, operando un esame globale e unitario degli indizi, attraverso il quale dovrà essere accertato se la relativa ambiguità di ciascun elemento probatorio possa risolversi, poiché nella valutazione complessiva, ciascun indizio si somma e si integra con gli altri”.

Infine i giudici della Cassazione spiegano che

“la valutazione osmotica sarà decisiva non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti, ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti” di Rudy Guede.

Amanda non si è fatta problemi a incolpare Patrick Lumumba

“La Knox, seppure molto giovane, era ragazza matura, con un livello culturale adeguato, nata e vissuta in uno Stato la cui legislazione non consente di accusare gratuitamente una persona, pur di liberare se se stesso da una situazione imbarazzante”.

In pratica la Cassazione chiede di valutare con una maggiore severità anche la calunnia rivolta da Knox al “povero” Patrick Lumumba, ingiustamente accusato dalla studentessa americana di essere implicato nell’uccisione della vittima sua coinquilina.