Meredith, Rudy Guede in permesso premio chiede cos’è uno smartphone

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2016 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA
Meredith, Rudy Guede in permesso premio chiede cos'è uno smartphone

Meredith, Rudy Guede in permesso premio chiede cos’è uno smartphone

VITERBO – Rudy Guede, l‘unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, è uscito dal carcere Mammagialla di Viterbo per un permesso premio di 36 ore. Il giovane ivoriano di 29 anni, che da sempre si dichiara innocente, era accompagnato da Claudio Mariani, coordinatore del gruppo di lavoro creato dal centro per gli studi criminologici a sostegno dell’innocenza del giovane.

Rudy Guede, condannato a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher, trascorrerà il permesso premio di 36 ore nella struttura del gruppo assistenti volontari animatori carcerari (Gavac), dove potrà accogliere familiari e amici inseriti in una lista passata al vaglio dai magistrati. Non potrà uscire né avere rapporti o dialoghi con persone esterne non autorizzate e dovrà rientrare nella casa circondariale Mammagialla della cittadina laziale entro le 21.00 di domenica.

“Aveva paura di attraversare la strada, ha visto uno smartphone e si è chiesto cosa fosse. Guardando un televisore a schermo piatto all’interno della casa ha chiesto: ‘Che cos’è, un quadro?'”, ha detto Claudio Mariani, criminologo, vice presidente del Gavac e coordinatore del gruppo di lavoro creato dal Centro per gli studi criminologici a sostegno dell’innocenza di Guede.

“Dopo aver trascorso nove anni in una cella di due metri per tre – ha proseguito – le paure vengono prima di accorgersi del sole”. “E’ sereno, – ha detto il suo portavoce Daniele Camilli – ha chiesto una scacchiera, big bubble, due panini, una birra e un melograno, che però non siamo riusciti a trovare perché fuori stagione”. Mariani sottolinea poi che, tra le “semplici richieste” del giovane c’è anche quella di un profumo.

Guede è arrivato alla casa accoglienza dopo essere uscito dal carcere e aver raggiunto la caserma dei carabinieri in via della Pace per adempimenti formali. “Siamo soddisfatti da un punto di vista tecnico e personale del ragazzo – ha commentato il suo legale, Fabrizio Ballarini – perché, dopo tutti gli sforzi che in questi anni, all’interno della struttura carceraria, l’équipe che lo seguiva ha svolto insieme a lui, abbiamo ottenuto il riconoscimento da parte del Tribunale di sorveglianza di Roma, quindi è un momento importante di riconoscimento. Lui è sereno, è emozionato perché è un passo importante”.“Finalmente beneficia del permesso premio che era previsto un mese fa”, ha aggiunto il portavoce di Rudy Guede.

L’uscita dal carcere prevista a maggio scorso, infatti, era slittata perché nella struttura di accoglienza non c’è una cucina. Successivamente il Tribunale di sorveglianza di Roma ha stabilito che i volontari potranno portare dei pasti a Guede. E’ atteso per domenica, assicura il portavoce di Guede, l’arrivo della signora Tiberi, la maestra “che ha cresciuto Rudy”, che giungerà a Viterbo insieme con il marito. “Non è prevista la visita dei genitori naturali – aggiunge Camilli – del resto, Rudy non vede la mamma dal ’98”. Guede è stato processato con il rito abbreviato ed è l’unico condannato in via definitiva per l‘omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre 2007. Finirà di scontare la pena nel 2024. Sono invece stati assolti in Cassazione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito.