Migranti a Ventimiglia, Caritas chiama volontari musulmani

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2016 - 05:50 OLTRE 6 MESI FA
Migranti a Ventimiglia, Caritas chiama volontari musulmani

Migranti a Ventimiglia, Caritas chiama volontari musulmani

VENTIMIGLIA (IMPERIA) – Tra i migranti fermi a Ventimiglia (Imperia) in attesa di poter attraversare la frontiera francese arrivano i volontari musulmani. E’ stata la Caritas a chiamarli: “Abbiamo dato le nostre sale perché insegnino la lingua araba ai bambini, ora le concediamo per il Ramadam”, ha detto l’associazione cattolica al Secolo XIX. “Adesso però devono darci una mano”, chiede padre Francesco Marcoaldi, parroco della chiesa di San Nicola da Tolentino.

In particolare, spiegano Marco Menduni e Tommaso Fregatti sul Secolo XIX, 

servono braccia per organizzare l’accoglienza, cuochi per cucinare, interpreti per dialogare con centinaia di persone che, nella maggioranza dei casi, parlano solo le loro lingue e non spiccicano una parola di italiano, di inglese, di francese.

Maurizio Marmo, il direttore della Caritas di Ventimiglia, ha rivolto un appello alla comunità islamica perché venisse a dare una mano. E qualcuno è arrivato, per lo più dalla Francia, però, da Nizza o Mentone. Dall’Italia, per ora, nessuno. E la situazione, con il passare del tempo e l’aumento degli arrivi, si complica.

Ieri la Caritas ha distribuito 400 colazioni, il numero degli immigrati che rifiutano l’identificazione e di raggiungere i centri ufficiali è inchiodato sopra quota 300 e nessuna soluzione sensata si profila per la loro sistemazione. Risultato? Tutto rimane sulle spalle della curia e del volontariato. Il parroco del quartiere di Roverino, don Rito Alvarez, ha aperto la sua chiesa che si è trasformata in un bivacco. I migranti hanno dormito all’aperto, nel campetto di calcio, sistemati alla meglio. Ma mancano i bagni, ce ne sono solo tre, e per il cibo è partito l’appello ai supermercati: dateci quello che altrimenti buttereste.

All’appello di Marmo e della Caritas risponde Amri El Mostaèha della moschea di Sanremo:

“Fino a oggi non ci avevano contattato, ma ora ci metteremo subito in moto, cercheremo di fare la nostra parte, raccogliendo cibo e mandando volontari al confine”

Anche Taki Hassan, portavoce dei musulmani di Ventimiglia, promette impegno:

“Come l’anno scorso, stiamo organizzando il pranzo del sabato per i nostri fratelli. Ma se servisse un intervento più forte, è pronta a intervenire anche la comunità musulmana di Nizza, la quinta di Francia. Potranno fare ancora di più di noi”.