Migranti, sindaco Carcare: “Chi è senza certificato medico non entra”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2016 - 17:08 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, sindaco Carcare: "Chi è senza certificato medico non entra"

Migranti, sindaco Carcare: “Chi è senza certificato medico non entra”

CARCARE (SAVONA) – A Carcare, piccolo paese in provincia di Savona, gli immigrati senza certificato sanitario non possono alloggiare nei centri di accoglienza. Lo ha deciso il sindaco, Franco Bologna, seguendo l’esempio del collega di Alassio, Enzo Canepa. 

Nell’ordinanza, riporta il Secolo XIX, il sindaco vieta

“la dimora, anche occasionale, di persone provenienti da paesi dell’area africana o asiatica presso qualsiasi struttura di accoglienza, prive di regolare certificato sanitario attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare”.

Si tratta di un’ordinanza simile a quella del sindaco di Alassio, che, come sottolinea il quotidiano ligure,

è stata contestata da associazioni umanitarie e di ispirazione cristiana in quanto indice di razzismo e xenofobia, ma suggerita dall’assessora regionale alla sanità Sonia Viale e che ha superato pure il vaglio del Tar in quanto le associazioni ricorrenti non avevano titolo per far ricorso.

Bologna si giustifica spiegando di non poter accettare che una cinquantina di migranti possano trovare alloggio nei locali del centro commerciale che il proprietario, non riuscendo a trovare affittuari, ha fornito (dietro compenso) a una coop convenzionata con la prefettura.

L’escamotage individuato dalla Viale è quello dell’intervento del sindaco in quanto autorità sanitaria, a tutela della salute pubblica. Il divieto di ingresso colpisce le persone non identificabili che non sono in grado di dimostrare di essere in salute. Di fatto, però, l’ordinanza è una sorta di “caccia al nero” perché i controlli vengono eseguiti ovviamente solo su persone di etnia diversa da quella locale.

(…) L’ordinanza di Carcare si inquadra in un clima molto teso nella zona, dove alcuni cittadini hanno contestato duramente la presenza di profughi, accolti sia in strutture pubbliche, sia in abitazioni vuote messe a disposizione da privati dietro compenso. L’episodio più grave si è registrato nella vicina Cengio dove i neofascisti di Forza Nuova hanno appeso uno striscione vicino alla struttura che ospita alcuni migranti.