Milano città d’acqua: il tunnel per “scoperchiare” i Navigli. Referendum entro il 2017

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2017 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Milano città d'acqua: il tunnel per "scoperchiare" i Navigli. Referendum entro il 2017

Milano città d’acqua: il tunnel per “scoperchiare” i Navigli. Referendum entro il 2017

ROMA – Milano città d’acqua: il tunnel per “scoperchiare” i Navigli. Referendum entro il 2017. A questo punto il sogno di restituire a Milano i Navigli della Cerchia antica, riconsegnare al mondo la “città d’acqua” che fu, sta per diventare realtà. L’amministrazione Sala ha già pronti i progetti, in particolare i piani di fattibilità del tunnel, un collegamento idraulico sotterraneo di tre km per far defluire più gradualmente le acque in attesa dell’apertura. Il sindaco Beppe Sala ha annunciato su twitter che sulla questione chiederà il consenso dei milanesi attraverso un referendum da indire già entro la fine del 2017.

Chiederà alla cittadinanza l’autorizzazione a bloccare il traffico nella Cerchia interna: due le possibilità, blocco totale o parziale, con per esempio il mantenimento della viabilità ai residenti su un’unica direzione. Spiegherà costi e benefici, a partire da un finanziamento che dovrà necessariamente attingere a fondi europei e privati. Ma è il tunnel, oltre agli eventuali rischi di collisione con i cantieri M4 della Metro, l’intervento più importante.

L’intervento prevede di separare il torrente Seveso e il Naviglio Martesana che, negli anni Sessanta, vennero fatti confluire in un’unica canalizzazione in via Melchiorre Gioia, all’altezza di via Carissimi, affinché percorressero insieme il rettilineo fino all’incrocio con viale Monte Santo dove danno origine al Redefossi. In sostanza il Seveso continuerà la sua corsa nel Cavo Redefossi, che sarà così alleggerito — sarà anche oggetto di due interventi di manutenzione per 15 milioni di euro —, mentre la Martesana riprenderà la strada antica, lungo via San Marco dov’è già presente una canalizzazione, e poi da via Senato giù fino alla Darsena. (Paola D’Amico, Corriere della Sera)