Modena, di giorno teneva corsi di autodifesa per le donne. Di notte pestava la ex

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Maggio 2017 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Modena, di giorno teneva corsi di autodifesa per le donne. Di notte pestava la ex

Modena, di giorno teneva corsi di autodifesa per le donne. Di notte pestava la ex

MODENA – Di giorno dava lezioni alle donne su come difendersi da eventuali aggressori. Di notte lo stesso uomo, 40 anni, insegnante abilitato per corsi di autodifesa e con la fedina intonsa, picchiava la ex al punto da farla finire all’ospedale per una frattura al braccio, grave da dover essere operata. Sono state le denunce della donna, una avvocatessa civilista di 43 anni di Modena, a portare i carabinieri sulle tracce di quell’uomo insospettabile, ora destinatario di un’ordinanza restrittiva (non può avvicinarsi a meno di duecento metri dalla vittima) e divieto di dimora nella provincia di Modena.

L’uomo, residente in Alto Adige, originario di Caserta, conviveva nella città emiliana fino ad alcuni fa con la 40enne: è ora indagato per lesioni gravi e continuate, violenza privata, furto e violazione di domicilio. Ipotesi di reato che dicono già tutto su quello che, nel tempo, l’istruttore avrebbe compiuto: in un’occasione la vittima denuncia di essere stata derubata del cellulare e dei documenti, poi le prime botte con 15 giorni di prognosi fino al fatto più grave, avvenuto tra il 13 ed il 14 aprile scorsi: in quel caso la donna è finita al Policlinico con una frattura scomposta al braccio, più precisamente all’ulna. Oltre trenta giorni di prognosi ed intervento chirurgico.

Il 40enne l’avrebbe picchiata ripetutamente e presa per i capelli. Le avrebbe infine fratturato il braccio con una mossa di arti marziali, proprio di quelle che negli stessi giorni insegnava in un centro benessere dove era abilitato ad insegnare ad altre donne come difendersi, a quanto pare, da quelli come lui. Il tutto perché, ritengono i carabinieri, il 40enne non accettava la fine della relazione con l’avvocatessa e temeva che lei frequentasse altri uomini.

Una volta che la vittima è uscita dall’ospedale, l’istruttore si sarebbe presentato di nuovo alla sua abitazione, bussando alla finestra del secondo piano (da qui la violazione di domicilio) per poter entrare in quella casa dove i due convivevano, ufficialmente con l’intento di “chiedere scusa”. La 43enne non ha aperto. A fronte di questo scenario, con il crescente rischio di nuovi agguati, il 21 aprile i carabinieri hanno notificato il provvedimento al 40enne che, a quanto pare, ha reagito come se fosse conscio delle sue responsabilità. Sono al vaglio anche presunti accessi abusivi su cellulare e social della 43enne, vedi lo status di Facebook dell’avvocatessa che da single era diventato improvvisamente sposata.