Modena, le foto su WhatsApp delle 63 minorenni finite su Dropbox

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2017 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA
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Modena, le foto su WhatsApp delle 63 minorenni finite su Dropbox

MODENA – Selfie pubblicati in una chat privata tra amiche su WhatsApp e finiti invece sul web. E’ accaduto a 63 liceali di Modena, di cui qualcuna di Reggio Emilia: i loro video e le loro foto starebbero continuando a girare in rete, trasmesse a occhi estranei attraverso Dropbox, un contenitore per invii multipli di audiovideo, dopo che qualcuno le ha diffuse dalla loro chat.

Le ragazzine hanno condiviso in estate centinaia di selfie in cui sono nude e video con i loro momenti di autoerotismo, in una chat su WhatsApp. Ma quei contenuti che nelle intenzioni iniziali erano per molti, ma non per tutti, negli ultimi giorni sono diventati potenzialmente dominio del mondo: centinaia di foto e riprese poi interamente riversate sul web, in cartelle con i nomi e cognomi delle ragazze, da un amico, forse un fidanzatino, che ha tradito la loro fiducia.

800 file su Dropbox

Secondo il racconto gli scatti sarebbero stati intercettati da un coetaneo che li ha diffusi tra i ragazzi della zona attraverso Dropbox. Racconta il Fatto Quotidiano che tra video e foto ci sono circa 800 file. Il problema, oltre all’evidente violazione di privacy, è che le ragazze in questione, 63 per la precisione, sono tutte adolescenti minorenni, al massimo diciassettenni.

A tradire la numerosa compagine nata quest’estate tra la provincia di Reggio Emilia e Modena è stato un loro coetaneo maschio, compagno di scuola di alcune.

“Entrato in possesso dei media della chat, probabilmente perché una dei membri gliel’ha girati, ha scaricato tutto sul suo computer, ha “catalogato” le ragazze con nome, cognome e paese di provenienza e poi le ha messe sul Web a un link dove si possono scaricare”.

A raccontare la storia è un altro ragazzo, sempre diciassettenne, fidanzato di una delle 63.

“Non era giusto, ci ho pensato un po’ e invece di downlodarle sono andato a chiedere aiuto”.

“Ci scattavamo le foto per noia”

Ora una ragazza di 17 anni ha vinto quella che era per lei forse la paura più grande: confidare tutto ai genitori e mostrare quelle immagini.

“Mamma e papà – racconta al Resto del Carlino – hanno reagito meglio di quanto immaginassi”. Sui toni punitivi sarebbe prevalsa la comprensione: anche perché ora la priorità è tutelare le giovani, le cui immagini possono finire nelle mani di pedofili, maniaci e chiunque voglia usarle nei meandri del deep web.

“Lo abbiamo fatto un po’ per noia, un po’ per scherzo. Ci mostravamo a vicenda i seni per far vedere quanto erano abbondanti, e le parti intime, per paragonarci tra noi. Ci piaceva esibirci in questo modo. Ma non avremmo mai immaginato che quel materiale sarebbe uscito dalla chat”.

“Molte mie amiche non vogliono parlarne”, dice la 17enne che, insieme a una coetanea, è al momento l’unica ad aver fatto un passo in avanti. Da quanto emerge, le due famiglie potrebbero formalizzare in queste ore una denuncia alla polizia postale da cui potrebbero scaturire il blocco del link e le indagini per risalire sia a chi ha divulgato il materiale, sia a chi, eventualmente potrebbe già averlo scaricato.

Emerge inoltre un altro aspetto: alcune di queste foto, le più caste, sarebbero state scattate anche in classe, da qualche ragazzo che ha ripreso le coetanee a loro insaputa mentre erano in pose che mettevano in risalto le loro curve.