Modugno, esplosione in fabbrica: Antonio Bruscella indagato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2015 - 21:18 OLTRE 6 MESI FA
Modugno, esplosione in fabbrica: Antonio Bruscella indagato

(Foto Ansa)

BARI – C’è un indagato per l’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio Bruscella di Modugno che venerdì 24 luglio che ha provocato nove morti e due feriti: è Antonio Bruscella, socio dell’azienda e unico illeso. Gli altri due soci sono il fratello Vincenzo, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Napoli, e il nipote Michele, morto dopo due giorni in rianimazione al Perrino di Brindisi. Antonio Bruscella è indagato per disastro colposo, anche se gli inquirenti sostengono si tratti solo di “atto dovuto”.

Mentre si procede con le autopsie, che si concluderanno entro venerdì, non si ferma il lavoro degli investigatori per risalire alle cause della tragedia. Sono iniziate nei giorni scorsi e continueranno per tutta la settimana le audizioni, come persone informate sui fatti, di parenti, amici, conoscenti ed ex dipendenti della fabbrica, che possano aiutare a capire che cosa è accaduto quel giorno.

Sul luogo dell’esplosione anche oggi un presidio di Carabinieri ha sorvegliato l’area, facendo un sopralluogo nella zona esterna alla fabbrica, sotto sequestro su disposizione della magistratura barese. Nei prossimi giorni torneranno gli artificieri per ultimare le operazioni di messa in sicurezza dell’area, dove una casamatta, uno dei laboratori per il confezionamento degli esplosivi, fuma ancora e dove potrebbe esserci qualche ordigno inesploso.

Per i rilievi sulle cause del disastro “affideremo ad un consulente l’incarico di eseguire gli accertamenti tecnici irripetibili per risalire alle cause dell’esplosione” ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe. Il capo della Procura ha inoltre chiarito che “l’indagine riguarderà anche gli aspetti amministrativi. Il Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, ndr) sta analizzando tutta la documentazione già acquisita dall’azienda per verificare che fossero rispettate tutte le norme sulla sicurezza e sui lavoratori”.