Montepaone, Calabria, Italia: “Sono geloso e ti sparo in faccia”. Spegnere una vita di 22 anni costa 430 giorni di galera

Pubblicato il 10 Agosto 2009 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

Quanto ti fai di galera se scarichi la tua pistola contro la tua fidanzata e la ammazzi? Se la ammazzi per prepotente e bestiale gelosia, considerandola come una “cosa” di tua proprietà e non un essere umano? Quanto ti fai di galera se, oltre ad essere un omicida per “futili” e in questo caso veramente “abietti” motivi, sei anche uno che traffica in droga ed esplosivi? Non dovresti avere attenuanti, sotto nessun profilo. Sei colpevole, è acclarato. L’atto dell’omicidio è stato feroce e continuato, parecchi i colpi esplosi ad indicare la netta volontà di uccidere. Ed hai una connivenza acclarata con attività criminali. Quindi ti becchi trenta anni di condanna.

Ma il tuo avvocato ricorre in appello. Succede mentre sei in carcere, ma non per l’omicidio della ragazza, sei dentro per gli altri reati. Il giudice ci pensa sopra e decide che non fuggirai e quindi ti manda libero. Libero dopo aver aspettato sotto casa una ragazza di 22 anni e averla ammazzata perchè usciva di casa senza chiederti prima il permesso. Libero dopo 430 giorni di galera: tanto costa ammazzare a Montepaone, Italia, Catanzaro, Calabria.

E’ la storia, purtroppo vera, di Luigi Campise che uccise Barbara Bellorofonte il 27 febbraio di due anni fa. Poi c’è la storia di Giuseppe, il padre di Barbara, che l’assassino della figlia lo ha visto con i suoi occhi tornare a circolare libero. Scrive al Corriere della Sera: “Stavamo mettendoci a cena…il citofono, era lui…Barbara è scesa e non è tornata più…ignoro i motivi che hanno portato la giustizia italiana a liberare l’omicida, mi chiedo da padre e cittadino se tutto questo è giusto…se è giusto far capire che in Italia tutto è permesso…non ho più niente da dire…”.

Già, c’è nulla da dire, solo da inorridire.