Multe a Marino: carabinieri indagano. “House of cards alla vaccinara”
Pubblicato il 9 Novembre 2014 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – I carabinieri hanno messo in moto la macchina investigativa sulle multe per la Ztl violata di Ignazio Marino, sindaco di Roma.
Ignazio Marino ha parlato di “manipolazione e falsificazione” dei suoi dati nel sistema informatico che registra i permessi Ztl e, informa l’agenzia di stampa Ansa, già domenica mattina carabinieri del nucleo investigativo di piazza San Lorenzo in Lucina hanno
“ascoltato i primi testi per ricostruire come avviene la procedura. La denuncia del sindaco Marino è stata presentata sabato ai carabinieri”.
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Ignazio Marino ha dichiarato domenica mattina:
“So che i carabinieri stanno interrogando una serie di testimoni e faranno luce identificando chi ha manomesso il sistema informatico del comune di Roma affinché venga arrestato.
Come ho già detto, non esiste nessuna pendenza e nessun ricorso da parte mia nei confronti di Roma Capitale. Il dato grave che ho denunciato ai carabinieri è la sparizione del permesso a circolare nel periodo tra giugno e agosto. Qualcuno in queste ore è entrato con dolo nel sistema per manipolare i miei dati e creare un danno alla mia credibilità.
È un reato grave, previsto dall’articolo 615 ter del codice penale punibile con la reclusione sino a 8 anni. Queste cose accadono per avvelenare il clima in città. Per quanto mi riguarda vado avanti senza farmi toccare da questi atti criminali. Conto sulle mie idee e non mi faccio spaventare dalle calunnie. È ora di capire che è in corso una battaglia profonda di cambiamento. Non intendo fermarmi davanti alle intimidazioni e so di avere al mio fianco le tante persone oneste che hanno a cuore il futuro di Roma“.
“House of Cards in Campidoglio” e il sottotitolo
“«Non ci facciamo spaventare da questo clima». «Non ci piegheremo a chi vuole una Capitale governata da favori e tangenti». Il video del sindaco di Roma Ignazio Marino va ben al di là del pasticcio sulle presunte multe non pagate nella ztl”,
Simone Canettieri scrive:
“Il chirurgo dem, sventolando i fogli del «finto dossier contro di me», apre la botola delle macchinazioni, delle regie occulte in azione per disarcionarlo. Ed è proprio Marino a parlarne quando accusa chi «si è introdotto abusivamente» nei cervelloni del Comune «per falsificare i miei permessi». Un reato grave: punito fino a 8 anni, sottolinea nella clip di 1.29 che segna comunque uno spartiacque in questa consiliatura. Una strana manina – quella di qualche hacker – che si sarebbe messa in moto per azionare la macchina del fango. Tanto che il primo cittadino accusa: «Sto pestando i piedi qualcuno».
Tutti gli ingredienti per una puntata, alla vaccinara, di House of Cards. E c’è già chi ricorda il Lazio-Gate, quando nel 2005 qualcuno si intromise nel sistema informatico del Campidoglio. Sempre per fini – poco nobili – politici. Strana vita, quella di Marino. Costretto a guardarsi allo stesso modo sia dagli «amici» del Pd che dai «nemici» del centrodestra. E forse il sindaco ha in mente con questo j’accuse a una strana eterogenesi dei fini”.