Napoli, deraglia un treno della Circumvesuviana a Gianturco: un morto e 58 feriti, uno è in coma

Pubblicato il 6 Agosto 2010 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA

Un treno della Circumvesuviana è deragliato nella zona di Gianturco, alla periferia orientale di Napoli. Secondo le prime notizie che sono state diffuse, ci sarebbe un morto oltre a 58 feriti. Quaranta passeggeri sono stati portati al ‘Loreto Mare’: fra queste c’e’ anche un venticinquenne in coma, in rianimazione. Otto persone sono state soccorse invece al ‘San Giovanni Bosco’: c’e’ anche una donna di 53 anni, in prognosi riservata, per un trauma cranico e un trauma toracico. Anche il conducente, Giancarlo Naso, 45 anni, e’ stato medicato in questo ospedale, per uno stato d’ansia da shock emotivo, secondo quanto riferito dl direttore sanitario Giuseppe Matarazzo. Al ‘Cto’ sono stati portati sette pazienti. Infine al ‘Cardarelli’ sono stati soccorsi altri tre passeggeri. Secondo la polizia molte persone sono state gia’ dimesse, perche’ diversi erano i casi di ferite di lieve entita’. Il treno deragliato era partito da San Giorgio a Cremano ed era diretto alla stazione del Centro Direzionale di Napoli.

La vittima, Giuseppe Marotta, aveva 71 anni e aveva perso entrambe le gambe nell’incidente. L’uomo era stato soccorso dal 118 e gli operatori sanitari affermano che quando è stato estratto dal treno era ancora vivo. La direttrice sanitaria del 118, Alessandra Tedesco, presente sul posto in cui è deragliato il treno della Circumvesuviana, gli altri feriti soccorsi in questi momenti sarebbero in condizioni gravi. Tra di loro non ci sarebbero bambini né donne incinte.

C’e’ anche un uomo in coma, in prognosi riservata, fra i feriti: si tratta di Vincenzo Scarpati, venticinquenne di Torre del Greco (Napoli. Il paziente è stato ricoverato in uno degli ospedali napoletani nei quali sono arrivati i passeggeri rimasti coinvolti dal deragliamento del treno. A quanto si apprende, le ambulanze del 118 hanno trasportato i passeggeri, almeno una trentina secondo il primo bilancio, al San Giovanni Bosco, al Loreto Mare, al Cto e al Cardarelli.

Uno dei passeggeri ha accusato il macchinista: ”Subito dopo l’incidente è scappato. Prima l’avevo visto parlare al cellulare”. Patrizio Straiano, 19 anni, residente nel quartiere Ponticelli, era in compagnia di tre amici: ha riportato una lussazione alla spalla, ma lui e gli altri stanno bene. Patrizio ha riferito inoltre di essersi trovato addosso gli arti tranciati della vittima: ”E’ stato terribile… Io sono stato soccorso subito, mi hanno tirato fuori immediatamente dal treno”.

Il treno che è deragliato, tra l’altro, era uno dei 26 nuovi Metrostar, in servizio da un anno. Il parco macchine della Circumvesuviana ha altri 118 mezzi, piu’ vecchi.

Nel quartiere dell’incidente sono state inviate dalla centrale del 118 già 15 ambulanze. 12 feriti sono stati trasportati all’ospedale Loreto Mare. Per fronteggiare l’emergenza gli infermieri dell’ospedale Loreto Mare hanno interrotto lo stato di agitazione cominciato qualche ora fa per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio.

Secondo uno dei passeggeri soccorsi, il treno ”andava troppo veloce”. ”A bordo del treno c’erano 35 passeggeri – ha raccontato Giovanni Fricano, responsabile dei vigili del fuoco presenti sul posto – 13 persone sono rimaste gravemente ferite, una è molto grave. Un passeggero ha sostenuto che il treno percorreva troppo velocemente i binari, era in curva e stava svoltando”.

Il macchinista del treno, Giancarlo Naso, ha dichiarato di non ricordare nulla dell’incidente.

Anche secondo il sindaco Iervolino e l’assessore regionale ai Trasporti della Campania, Sergio Vetrella, la colpa è stata dell’alta velocità: ”Ci è stato fatto notare che il materiale delle rotaie era nuovo, aveva soltanto un anno. Adesso, quando il magistrato darà la possibilità di prendere la scatola nera, c’è da vedere se per caso il conducente ha avuto un improvviso malore. A quanto pare, infatti, ci sarebbe stato un aumento della velocità il treno andava a 40 chilometri orari in un tratto in cui il limite era fissato a 20, quindi la metà”.