Napoli, donna travolta e uccisa da killer in fuga da un duplice omicidio

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, donna travolta e uccisa da killer in fuga da un duplice omicidio

Napoli, donna travolta e uccisa da killer in fuga da un duplice omicidio

NAPOLI – Incidente choc a Napoli: una donna, Giovanna Paino, di 60 anni, è stata travolta e uccisa dai killer in fuga dopo un duplice omicidio. L’incidente è avvenuto subito dopo il tentato omicidio di Mallo e di Russo, riferisce Leandro del Gaudio sul Mattino.

Dalle intercettazioni, spiega del Gaudio, emerge anche la “totale indifferenza degli assassini in sella allo scooter dopo aver ridotto in fin di vita una donna la cui unica colpa era di trovarsi nella strada sbagliata al momento sbagliato.

LE INDAGINI SUL CLAN LO RUSSO –  L’indagine che ha portato all’esecuzione di 24 misure cautelari è il completamento dell’inchiesta sulle attività del clan Lo Russo per le infiltrazioni nella Kuadra, importante azienda che opera nel settore delle pulizie. Il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo ha spiegato che in questo blitz, differentemente dal filone di indagine su Kuadra dove sono coinvolti imprenditori ritenuti legati al clan e funzionari pubblici, è stato colpito ”il braccio armato” della organizzazione.

A riscontro della pericolosità di molti destinatari dei provvedimenti eseguiti, vi sono gli ingenti quantitativi di armi e munizioni sequestrate a gennaio scorso, la partecipazione alle cosiddette ‘‘stese’‘ (i raid in strada contro gli avversari con colpi di arma da fuoco esplosi all’impazzata senza mettere in conto il rischio di ammazzare passanti), le minacce estorsive a numerosi imprenditori edili e l’imposizione ai piccoli negozi come ai centri commerciali di vedere il pane prodotto da aziende del clan.

Colangelo ha ricordato che si sono verificate ”estorsioni a tappeto” alle quali gli imprenditori hanno reagito chi piegandosi al ricatto, chi rifiutando di pagare e denunciando il racket alle forze di polizia. Il procuratore ha poi evidenziato il ruolo di primo piano rivestito dalle donne nel clan: un donne che invece di dissuadere i loro familiari e distoglierli dal mondo del crimine portano i pizzini in carcere e ”poi magari vanno a pregare sulla loro tomba”.