Napoli: sposato a sua insaputa con una extracomunitaria

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 6 Novembre 2016 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Napoli: sposato a sua insaputa con una extracomunitaria

Napoli: sposato a sua insaputa con una extracomunitaria

NAPOLI – Decide di sposarsi, va all’anagrafe per ottenere lo stato civile. E si trova nel mezzo di un’incredibile situazione kafkiana. Succede a Napoli e si scatena un putiferio. Il ragazzo in questione, infatti, si vede respingere la richiesta perché, gli dicono dal Comune, è già sposato da due anni. Sposato con una cittadina extracomunitaria che lui, però, spiega semplicemente di non aver mai visto né conosciuto neppure in foto.

A quel punto, racconta su Il Messaggero, Pierluigi Frattasi, scatta l’inchiesta interna al Municipio coinvolto, il quarto, e emerge un quadro assurdo. Il matrimonio c’è, almeno agli atti. Ma non ci sono i documenti. Semplicemente il funzionario del Comune si sarebbe accontentato di vedere i numeri dei documenti. La firma di lui, poi, è contraffatta. Un lavoro abbastanza preciso che però non sarebbe sfuggito ad un occhio attento.

Alla fine della fiera il “matrimonio a sua insaputa” viene ovviamente tolta dagli atti. Quanto al funzionario responsabile dell’errore se la cava con una punizione decisamente soft: tre giorni di sospensione senza lo stipendio. Scrive Il Messaggero:

Scatta un’inchiesta lampo che nel giro di un mese porta alla sospensione temporanea dal servizio dell’impiegata che ha istruito e celebrato il presunto matrimonio, per «comportamento superficiale e negligente» in qualità di ufficiale di stato civile, «non verificando, tra l’altro è scritto nel provvedimento – prima della celebrazione del matrimonio, che la richiesta di cambio di domicilio fosse andata a buon fine, celebrando, quindi, un matrimonio non di competenza territoriale di questa municipalità».

Con l’aggravante, per di più, del danno d’immagine per il Comune, «in quanto il cittadino ha denunciato alle autorità di non aver mai contratto matrimonio». Pena lieve, tuttavia, per l’impiegata: solo 3 giorni di stop, senza stipendio.  (…) La dipendente si è mostrata anche «profondamente dispiaciuta per quanto verificatosi, avendo sempre informato il suo operato alla massima diligenza e trasparenza».