Naufragio o abbandono in mare? I dubbi della Capitaneria di Porto di Lampedusa

Pubblicato il 9 Settembre 2012 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA
(LaPresse)

ROMA – Il mare di Lampedusa ha restituito due cadaveri dei 79 immigrati dispersi secondo un presunto naufragio. Ma la Capitaneria di Porto, scrive il Fatto Quotidiano, comincia a pensare che di un naufragio non si tratti. I resti dell’imbarcazione che sarebbe andata a picco non si trovano e prende così piede l’ipotesi che i clandestini non siano naufragati, ma siano stati abbandonati da scafisti senza scrupoli.

Il racconto dei 56 clandestini salvati dal presunto naufragio non convince la Capitaneria. Tanto più che dell’imbarcazione naufragata non v’è traccia. Il Fato riporta la telefonata di Sos durata circa un minuto giunta ai carabinieri di Agrigento:

“Il carabiniere chiede due volte a quale distanza si trovino da Lampedusa. “Non lo so… troppo rischioso”, risponde il migrante. L’uomo non sa fornire le coordinate, si rivolge a un altro migrante: “Chiede quanta distanza…”. Poi risponde al carabiniere: “Quindici-venti miglia”. Quanti siete? domanda il militare. “Per favore… arrivo… arrivo”. Quanti siete? ripete il carabiniere. “Come quanti siete” dice il migrante che non capisce. “Quante persone siete a bordo?”, incalza il carabiniere. “Cento…”, afferma il naufrago”.

Simone D’Ippolito, uno dei tre titolari di diving che hanno aderito all’appello del sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, ha detto al Fatto:

“Affondati a venti miglia da Lampione? Escludo che ciò possa essere accaduto, le condizioni del mare non lo avrebbero permesso. Abbiamo perlustrato per un’intera giornata il tratto di mare attorno a Lampione, ma non abbiamo trovato nulla. Ho forti dubbi che siano affondati su una barca, non è venuto su neanche un corpo, una bottiglia di plastica, una tavola di legno, un boccaporto, tutte tracce trovate sempre dopo un naufragio” .

Il dubbio cresce poi con le ricerche, proseguite per tutta la giornata dell’8 settembre, che hanno impegnato due elicotteri, un aereo e 5 navi. Altri dubbi sulla possibilità che vi siano dei dispersi in mare sorgono dall’impossibilità di trovare uno dei clandestini, scrive il Fatto. Da due giorni non si hanno notizie di Mohamed Alì Monser, tunisino di 22 anni, che non sarebbe tra i 56 clandestini salvati dal mare.

La zia Michela, commerciante di Brescia sposata con lo zio del ragazza, racconta al Fatto:

“Non riusciamo a sapere nulla. Sappiamo che è stato ripescato un cadavere, vorremmo sapere almeno se è il suo per potercelo riprendere e seppellirlo, non credo sia difficile riconoscerlo visto che abbiamo la sua foto. Mohamed sapeva nuotare benissimo era un ragazzone forte. Forse si è salvato e ha dato un nome falso sperando di non essere rimpatriato. Voleva solo venire in Italia”.