Isola del Giglio, nave Costa crociere si incaglia: tre morti

Pubblicato il 14 Gennaio 2012 - 08:17| Aggiornato il 16 Gennaio 2012 OLTRE 6 MESI FA
GROSSETO- “Sembrava il Titanic”, “un incubo”, “tanta paura e non si sa quante persone sono disperse”: questo il dramma in mare dove sono 3 i morti e decine i dispersi della nave da crociera Costa Concordia, partita alle 19 da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretta a Savona, che  si è incagliata all’isola del Giglio (guarda le foto). Dopo i primi accertamenti si è saputo che a morire sono stati due turisti francesi e un membro dell’equipaggio di nazionalità peruviana.
La nave si è inclinata e ha iniziato a imbarcare acqua, forse incagliandosi in una secca e la gente urlava e si gettava in mare: uno squarcio, quello della nave, lungo almeno 70 mt. sulla fiancata di sinistra e un’inclinazione di 80 gradi dalla parte opposta.
Pur imbarcando acqua, ha proseguito la navigazione e solo successivamente ha invertito rotta puntando verso il porticciolo Giglio.

Sono ancora da chiarire le cause dell’incidente, come precisato in una nota dalla compagnia: “Al momento non è possibile definire le cause del problema occorso. L’azienda si sta adoperando per dare la massima assistenza”. Gli esperti però non hanno dubbi: deve essere stato un errore umano oppure un’avaria elettronica, la nave doveva passare a 5 miglia dalla Costa e invece ha sbagliato rotta perché non doveva assolutamente trovarsi nel punto dove ha incontrato lo scoglio su cui si è imbattuta. Il comandante è stato interrogato e l’equipaggio sostiene di aver rispettato i tempi dei soccorsi.

La capitaneria ha aperto un’inchiesta amministrativa e penale per verificare cosa sia successo e subito dopo la Procura ha aperto un fasciolo ipotizzando tre reati: naufragio, omicidio colposo e disastro.

C’è anche un altro problema da affrontare: nelle cisterne nave ci sono 2380 tonnellate di gasolio, se non si provvede si può rischiare il disastro ambientale, ma non ci sarebbe stato ancora nessuno sversamento di carburante, ha spiegato il sindaco Sergio Ortelli.

LA RICOSTRUZIONE Questa notte, appena la nave si è incagliata, subito è scattata l’emergenza: ai passeggeri sono stati dati giubbotti di sicurezza ed è iniziata la procedura di evacuazione dei circa 4200 passeggeri. I naufraghi sono stati portati sull’Isola dove il parroco ha aperto le porte della Chiesa. Ma poco dopo l’una arriva una notizia preoccupante: ci sarebbe qualche passeggero che, durante le operazioni di soccorso, è caduto in mare.  ”Stiamo procedendo al recupero”, ha detto il prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi che coordina la sala situazioni della protezione civile.

Almeno 4200 le persone a bordo.  La nave Costa Concordia si è incagliata in una secca di Punta Gabbianara, non lontana dall’Isola del Giglio, inclinandosi su un lato. A bordo c’erano circa 3.200 persone che stanno venendo evacuate con le scialuppe e i traghetti in servizio nell’isola del Giglio. Non ci sarebbero feriti.

Il sindaco dell’isola: “Siamo in emergenza”. ”Siamo in piena emergenza”, ha detto il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli.

I passeggeri: “Un boato e tanta paura”. ”Stavamo cenando quando e’ andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra”: comincia cosi’ il racconto all’ ANSA di Luciano Castro, uno dei testimoni dell’incidente.

Primo spavento verso le 21.30, un paio d’ore dopo la partenza da Civitavecchia. Nel salone ristorante una donna incinta grida, qualche bimbo piange. Poi torna la corrente e il comandante comunica che c’e’ stato un guasto al generatore elettrico, e che si provvedera’ ad aggiustarlo in fretta. Qualcuno pero’, si accorge che la nave si e’ inclinata, ”strano per un guasto elettrico”, e il bicchiere non sta piu’ dritto sul tavolo. Si attendono altre comunicazioni. Arriva l’invito ad indossare i salvagente e concentrarsi sul ponte, davanti alle scialuppe. ”Solo una misura preventiva” – rassicura l’equipaggio, sempre secondo i testimoni – ma sulla nave, su cui viaggiano numerose famiglie con bambini, comincia a spargersi una certa preoccupazione.

Infine, si sente il segnale di abbandono nave, 7 squilli brevi e uno lungo, si calano le scialuppe, mentre ancora si parla solo di guasto elettrico, e l’ allarme aumenta, anche se la compagnia rassicura dicendo che non c’e’ alcun pericolo. In effetti, almeno finora, non si ha notizie di feriti, ne’ di contusi. Alla fine arriva la conferma che la nave si e’ incagliata e che sta imbarcando acqua. Qualche spintone per salire sulle scialuppe sovraffollate, pianti e grida.

”Scene da Titanic”, commenta con l’ Ansa Mara Parmegiani, giornalista, come Castro, e anche lei per caso tra i crocieristi della Concordia. ”Si era capito subito che la nave aveva urtato qualcosa – sottolinea – altro che guasto elettrico!”. Molti ora sono gia’ a terra, mentre il trasbordo continua e, all’orizzonte, si intravede la nave ormai quasi coricata sulla secca.

Naufraghi accolti dal parroco. I passeggeri sono stati ospitati all’interno della chiesa di San Lorenzo e Massimiliano, che il parroco ha aperto per l’occasione, in mancanza di altri ripari immediatamente disponibili. La gente vi si e’ accampata alla bell’e meglio appena scesa dalle scialuppe, donne in abiti eleganti con le scarpe con i tacchi in mano appoggiate ai confessionali, bambini impauriti e assonnati sdraiati sui banchi.

Il video

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