Niccolò Antichi, ultimo sms: “Se morissi ora…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2016 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA
Niccolò Antichi, ultimo sms: "Se morissi ora..."

Niccolò Antichi, ultimo sms: “Se morissi ora…”

GENOVA – L’ultimo sms digitato da Niccolò Antichi, un ragazzo di 23 anni, è un presagio funesto: “Se morissi ora non avrei la certezza di come sarebbe andata a finire…”. Non lo ha finito ed è rimasto tra le bozze del suo cellulare. Lo ha digitato di notte, nel letto della sua camera, dopo una serata con gli amici. Dopo, è uscito. E dopo qualcuno lo ha massacrato di botte lasciandolo sul marciapiede seminudo e in coma. Niccolò ora è in ospedale tra la vita e la morte e gli inquirenti dovranno capire quale relazione ci sia tra questo sms e quello che è successo poco dopo. Sperando che sia lo stesso Niccolò a spiegarlo, con la sua voce, una volta uscito dal coma. Ecco cosa racconta Il Secolo XIX di questa vicenda accaduta a Quarto, Genova:

Le dita scorrono veloci sulla tastiera, i pensieri si affollano nella mente. Sabato, mezzanotte passata: Niccolò Antichi – lo studente di 23 anni che poche ore più tardi verrà trovato seminudo e con la testa spaccata sul marciapiede sotto il portone di casa in via Quarto e ora è ricoverato in coma – è coricato sul letto della sua camera, in pigiama. È rientrato da poco, dopo una serata trascorsa con un amico: chupito, musica e risate. Ma ora, nel chiuso della sua camera, scrive con lo smartphone quella frase carica di angoscia: “Se morissi ora…”. Parole ancora tutte da contestualizzare, ma destinate ad alimentare nuovi misteri in questa drammatica vicenda. Lo studente prepara un messaggio da spedire a qualcuno vicino: l’amico del cuore, la fidanzata, un compagno di università? Niccolò, però, quel messaggio non lo invierà mai. Resterà nelle bozze del telefonino. Sul quale lo hanno poi letto i carabinieri del nucleo operativo di San Martino – diretti dal capitano Giacomo Ravo – ispezionando la camera del giovane. Cosa voleva dire lo studente con quel messaggio? A chi era indirizzato? E soprattutto: ha qualche attinenza con quanto accaduto nelle ore successive? Domande che in queste ore si pongono con insistenza carabinieri e Procura. La pista aggressione