Nicola Bruno (figlio dell’on. di Forza Italia) nella lista clienti baby squillo

di Redazione Ladyblitz
Pubblicato il 20 Marzo 2014 - 08:33 OLTRE 6 MESI FA
Nicola Bruno (figlio dell'on. di Forza Italia) nella lista clienti baby squillo

L’articolo del Corriere della Sera

ROMA –  Dopo il marito di Alessandra Mussolini, e dopo Andrea Cividini, vicecapo del settore informatico di Bankitalia, continuano ad uscire i nomi eccellenti finiti nella lista dei clienti delle baby squillo dei Parioli. L’ultimo è Nicola Bruno, 35 anni, avvocato, sposato da poco. Accusato di aver avuto incontri sessuali a pagamento con Aurora e Azzurra (14 e 15 anni) in un appartamento dei Parioli. Lo accusano di sfruttamento della prostituzione, gli contestano di essere stato più volte in quella casa. Suo padre è Donato Bruno, anche lui avvocato, onorevole di Forza Italia, che in passato ha guidato la Giunta delle elezioni e la Giunta del regolamento della Camera ed è ritenuto uno dei falchi del partito di Silvio Berlusconi.

Il Corriere della Sera racconta quindi in che modo si è arrivati al nome di Nicola Bruno:

Sono state le intercettazioni a indirizzare le indagini su Nicola Bruno. Nel settembre scorso, dopo la denuncia della madre di Aurora, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi decidono di mettere sotto controllo il cellulare della ragazzina proprio per individuare sfruttatori e clienti. Hanno già un lungo elenco di numeri telefonici e di messaggi whatsapp consegnato dalla signora, ma devono effettuare controlli diretti, soprattutto capire se davvero la ragazzina sia finita nelle mani di due aguzzini che la costringono a prostituirsi.

Per quello i carabinieri si muovono con i nomi dei clienti:

Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo si concentrano sugli uomini che entrano ed escono da quel palazzo di viale Parioli, sulle conversazioni, sugli appuntamenti. E tra i contatti frequenti viene individuato anche il telefono del giovane legale. Vengono disposte ulteriori verifiche, raccolti quegli elementi che i magistrati hanno definito “incontrovertibili”. Quando il quadro degli accertamenti è completato si decide di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati insieme a quello di altre 20 persone.