Nicole Di Pietro, Lorenzin: Altri rischiano di morire come lei. Nasce task force

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2015 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

 

Nicole Di Pietro, Lorenzin: Altri rischiano di morire come lei. Nasce task force

Nicole Di Pietro, Lorenzin: Altri rischiano di morire come lei. Nasce task force

ROMA – Nicole Di Pietro, la neonata morta in ambulanza si poteva salvare. Ma casi come quelli di Nicole, vista la situazione, potrebbero ripetersi. La prima frase la dice l’assessore alla Sanità della Regione Sicilia Lucia Borsellino. La seconda la fa capire il ministro della Salute Beatrice Lorenzin annunciando la nascita di  una task force, una vera e propria unità di crisi proprio per fare ispezioni nei casi di malasanità. Resta la più amara delle conclusioni: la morte di Nicole poteva e doveva essere evitata. Non solo: sempre Borsellinoriferisce anche il macabro particolare che nonè  stata comunicata neppure l’ora della morte.

Il medico che l’ha fatta nascere “non ha voluto parlare con i funzionari della Regione che fanno parte della commissione congiunta col ministero”, spiega. Quello che emerge dalle diverse inchieste è  una catena di inefficienze, una morte non causata da un singolo errore umano ma dalla mancata applicazione di regole che in molte regioni sono applicate da anni e con grandi risultati. Un fallimento organizzativo, con delle responsabilità che dovranno essere accertate dai giudici. E resta il rischio, avverte il ministro  Lorenzin, che a queste condizione casi come questi possano ripetersi. Sarebbe bastato rispettare le regole, doveva essere portata subito al pronto soccorso di un ospedale, con una ambulanza attrezzata, che per legge ha l’obbligo di accogliere un codice rosso al di là della disponibilità di posti letto.

Giovedì 19 febbraio si svolgeranno i funerali. Il nonno paterno della piccola, Mario Di Pietro, spera in “una partecipazione numerosa di istituzioni e chi vorrà stare vicino alla famiglia in chiesa”. Intanto la mamma della bambina, Tania Laura Egitto, è stata dimessa dall’ospedale Cannizzaro dove ieri era stata ricoverata. Le indagini sulla morte a Catania della piccola Nicole hanno riscontrato ”l’assenza di un efficace sistema di governance per sicurezza dei punti nascita e mancata attuazione del protocollo relativo al trasporto in sicurezza”, ha affermato il ministro Lorenzin rispondendo al question time alla Camera. ‘

‘Abbiamo riscontrato anche scarsa capacità nella casa di cura per procedere nell’immediatezza alla stabilizzazione del neonato – ha aggiunto – e gravi disfunzioni nelle comunicazioni tra il 118 e le strutture contattate”. Per la famiglia restano ancora molti dubbi: perché un’ambulanza non era presente in clinica, perché ha impiegato un’ora per partire, perché è iniziato il percorso verso Ragusa a una velocità di 70 chilometri l’ora con le sirene spente? E dalle prime verifiche della task force – ha detto il Ministro Lorenzin durante il question time alla Camera – è emerso ad esempio che nell’Utin di Siracusa era presente una culla aggiuntiva con un neonato che era stato spostato lì per un’epidemia di bronchiolite.

”Non ci sarà nessuna deroga per la chiusura dei centri dove si realizzano meno di 500 nascite l’anno”, assicura infine il ministro che non nasconde la sua indignazione. ”E’ pericoloso partorire in strutture piccole – dice – e non voglio più sentire gli amministratori che mi chiedono deroghe per evitarne la chiusura. La mia preoccupazione – ha concluso – è  che non si ripetano altri casi come quello di Nicole”. E infine rientra l’ipotesi delle dimissioni dell’assessore Borsellino, fa sapere in serata il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, anche se in aula alla Camera il Movimento 5 Stelle lo aveva chiesto a gran voce durante il lungo question time dedicato a quanto accaduto. .