Niente sconti agli stalker. Governo corregge il tiro sulle norme svuota-carceri

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2014 - 23:24 OLTRE 6 MESI FA
Niente sconti a stalker e rapinatori. Il governo corregge il tiro sulle norme svuota-carceri

Niente sconti a stalker e rapinatori. Il governo corregge il tiro sulle norme svuota-carceri

ROMA – Niente sconti a stalker e rapinatori. Il governo corregge il tiro sulle nuove norme svuota-carceri che escludono la possibilità di arresto cautelare per le pene fino a tre anni. L’apertura alle correzioni del provvedimento, che sarà in Aula dal 21 luglio e che scade il 29 agosto, è stata annunciata dal viceministro alla Giustizia, Enrico Costa.

Un passo in avanti dopo le critiche sollevate dall’Associazione nazionale magistrati che aveva chiesto modifiche ma che, in ogni caso, non sembra digerire i ”molti difetti” del decreto: dalla questione legata ”all’automatismo”, e cioè il fatto che non ci possa essere una valutazione discrezionale del giudice, ”alla mancata esclusione dei recidivi”, al ”grave fenomeno dello stalker”, oltre al mancato coordinamento con le norme sugli arresti domiciliari.

Rodolfo Sabelli, presidente Anm, non manca di sottolineare anche i rischi che si creerebbero per i reati di mafia e di corruzione, oppure per finanziamento illecito dei partiti politici, che non hanno quasi mai una pena superiore ai tre anni.

Punto di vista opposto invece quello del presidente dell’Unione delle camere penali Valerio Spigarelli, per il quale non bisogna ”abbandonare la filosofia di fondo”, che ”il carcere inutile va evitato, così come la pena anticipata”. Per questo Spigarelli si augura che ”il Parlamento resista” e non faccia marcia indietro.

Intanto le parole del viceministro Costa, rassicurano: dall’applicazione della norma in questione, saranno esclusi tutti i reati per i quali non è consentita la sospensione dell’esecuzione della pena. Si va dallo stalking alla violenza sessuale, dall’estorsione e dalla rapina aggravate al furto in abitazione.

Per questi reati e per tutti quelli per i quali non si può concedere la sospensione dell’esecuzione della pena rimane l’applicazione della custodia cautelare anche quando il giudice ritiene che la pena da applicare non sarà superiore a tre anni.

“Un risultato – osserva Costa – al quale si potrebbe giungere già con una determinata interpretazione da parte dei giudici, ma siccome ci è stato chiesto di precisarlo, siamo favorevoli a farlo”.