Noemi Durini, l’orrenda morte: picchiata e col coltello conficcato nel cranio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2017 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
Noemi Durini, l'orrenda morte: picchiata e col coltello conficcato nel cranio

Noemi Durini, l’orrenda morte: picchiata e col coltello conficcato nel cranio

LECCE – Noemi Durini, l’orrenda morte: picchiata e col coltello conficcato nel cranio. La ragazzina di appena 16 anni, di cui il fidanzato Lucio ha confessato l’omicidio, è stata prima brutalmente picchiata e poi accoltellata. Questo l’esito dell’autopsia sul corpo di Noemi, ritrovato a Specchia, la città vicino Lecce dove viveva. I medici legali hanno trovato la punta del coltello è stata trovata nella ferita e lo stesso fidanzato ha disegnato l’arma del delitto e ha detto agli agenti di averlo sepolto nelle campagne, ma non ricorda il punto esatto. Intanto Lucio resta detenuto nell’Istituto penale per i minorenni di Quartacciu, vicino Cagliari, con l’accusa di omicidio premeditato.

I risultati dell’autopsia sul corpo martoriato di Noemi sono arrivati tra il 21 e il 22 settembre. La ragazzina non è stata colpita alla testa con una pietra, come aveva inizialmente dichiarato il suo assassino, ma picchiata e poi accoltellata al capo e al collo. Proprio nel cuoio capelluto di Noemi Durini, il medico legale Roberto Vaglio e il consulente della famiglia, Francesco Introna, hanno trovato la punta del coltello utilizzato.

L’arma del delitto ha una lama curva, più larga alla base per finire all’estremità ben appuntita, meno lunga del palmo di una mano, col manico di plastica invece di lunghezza maggiore. Questa la descrizione che ne ha fatto il fidanzato, sostenendo che si trattasse di un coltello da cucina, di quelli usati per sbucciare frutta e ortaggi. Il giovane reo confesso, attualmente detenuto presso l’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu, lo ha disegnato agli inquirenti su un foglio di carta, durante l’interrogatorio del 13 settembre scorso, affermando di averlo riposto in una maglietta dopo il delitto e di averlo nascosto in una buca in una zona di campagna in agro di Castrignano del Capo, ma non vicino alla scena del crimine. Lucio però non sa indicare il luogo preciso agli inquirenti, dato che in quel momento era molto agitato.