Omicidi stradali, più di uno al giorno. Big killer smartphone, alcol, e droga

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 6 Luglio 2017 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Omicidi stradali, più di uno al giorno. Big killer smartphone, alcol, e droga

Omicidi stradali, più di uno al giorno. Big killer smartphone, alcol, e droga

ROMA – Omicidi stradali, più di uno al giorno. Omicidio stradale è quando uno/a alla guida di auto o moto o camion o quel che sia causa la morte di altro essere umano perché salta semafori, va troppo veloce, fa inversione di marcia, azzarda sorpasso vietato…Ammazzare qualcuno perché non si rispetta il codice della strada, il buon senso, le regole minime e in fondo non si rispetta neanche un po’ il prossimo. Fino appunto ad ammazzarlo. Questo succede e succede e succede ancora. Ma questo era…prima.

Adesso, sempre più, per ammazzare il prossimo in strada ci si affida non tanto a volante, freno e acceleratore quanto allo smartphone. Gente alla guida che con una mano, una sola, guida e con l’altra sorregge e lavora di smartphone è la regola o quasi. Gente che risponde, guarda il numero che chiama, consulta whatsapp, va in rete mentre guida. Gente che ogni giorno, dieci, cento volte al giorno è come se chiudesse gli occhi mentre guida per cinque, sette, dieci secondi di fila. E’ questo che fa chi usa smartphone mentre guida, chiude gli occhi, guida cieco. E lo rivendica come un suo diritto.

E’ lo smartphone il big killer degli omicidi stradali. Insieme ai suoi compari, l’alcol e la droga.

Milioni e milioni di italiani sono convinti e certissimi di essere perfettamente e pienamente in grado di guidare e andare di telefonino insieme. Proprio come milioni di italiani sono convinti e certissimi che loro “l’alcol lo reggono” e quindi ci guidano sopra. E poi ci sono centinaia di migliaia che guidano proprio ubriachi e centinaia di migliaia che guidano dopo più d’una “sniffata” o “canna”. E tutti che si ritengono sostanzialmente innocenti i primi e autori di veniali peccati i secondi.

Il risultato è più di un omicidio stradale al giorno, 456 per l’esattezza dal 25 marzo 2016, giorno dell’entrata in vigore dell’omonima legge, fino al 4 giugno scorso. Legge severa e giusta, pene anche di molti anni per chi toglie la vita ad un altro guidando contro regola, guidando accecato dalla sua bulimia di smartphone, guidando sotto alcol o droga.

Cinque, sette, dieci anni di pena…la legge c’è e le pene sono giustamente dure. Ma la gente, la benedetta e maledetta gente concreta e in carne e ossa, fa come la legge non ci fosse. Ignora la legge, se gliela ricordi cade dalle nuvole, stupisce. La gente chiede pene severe se qualcuno guida ubriaco a condizione che qualcuno non sia qualcuno che si conosce, qualcuno vicino. E patente ritirata, addirittura galera, se ti distrai col telefonino? C’è qualcuno, Domenico Diele, che lo sguardo allo smartphone guidando l’ha invocato come attenuante e giornali e tv gli sono andati anche dietro…

La benedetta e maledetta gente in carne e ossa se ne frega della legge sugli omicidi stradali. In strada il prossimo lo si ammazza sempre di più (più 4,6 per cento in sei mesi ad esser ragionieri). E non è questione di legge, pene, controlli. E’ questione di gente.