Omicidio Claps. Restivo ai giudici inglesi: “Sono innocente”

Irene Pugliese *
Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA

«Not guilty». Con queste parole Danilo Restivo, il 38enne potentino indagato in Italia per l’omicidio di Elisa Claps, si è dichiarato innocente davanti al tribunale della Corona a Winchester, in Gran Bretagna, dove è iniziato il processo a suo carico per l’uccisione della sarta inglese Haether Barnett. Due delitti che si intrecciano, nella stessa figura delcolpevole. Nell’aula 1 della Crown Court di Whinchester ieri, infatti, c’erano anche Filomena Iemma e Gildo Claps, madre e fratello della sedicenne scomparsa e uccisa 17 anni fa e il cui cadavere è stato trovato solo nel marzo scorso nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Ma l’omicidio su cui si stava tentando di far chiarezza ieri non era quello della loro Elisa.

Heather Barnett era la vicina di casa di Restivo e venne uccisa il 12 novembre del 2002. Sono stati i due figli piccoli a trovare il suo corpo, quel giorno, nel bagno della sua abitazione. La donna aveva i seni mutilati e ciocche di capelli non suoi nella mani. Questi elementi hanno aiutato i detective ad arrivare a Restivo che, dopo due fermi nel 2004 e nel 2006, lo scorso maggio è stato incriminato. E resterà in carcere in regime di custodia cautelare sicuramente fino al 4 maggio 2011, quando inizierà il dibattimento. Il processo dovrebbe a quel punto durare tra le sei e le otto settimane. La speranza dei familiari della Claps è che Restivo sia consegnato all’Italia per essere interrogato già prima dell’udienza iniziale del processo. «Gildo Claps ha questa aspettativa – ha affermato il legale della famiglia – ma finora non è avvenuto e temo che non sarà così fino a quando il procedimento non sarà concluso perché così prevedono le leggi inglesi. Quindi a noi interessa che il procedimento vada avanti e si concluda velocemente». Intanto la madre di Elisa ha assicurato la sua presenza a Winchester anche il 4 maggio: «Io sarò di nuovo qui – ha detto la donna – lui lo deve sapere che noi ci siamo. Almeno questo».

*Scuola di Giornalismo Luiss