Omicidio Luca Varani, Manuel Foffo: “Ho fatto una cosa peggio dell’Isis”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2016 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Omicidio Luca Varani, Manuel Foffo: "Ho fatto una cosa peggio dell'Isis"

Omicidio Luca Varani, Manuel Foffo: “Ho fatto una cosa peggio dell’Isis”

ROMA – “Ho fatto una cosa peggio dell’Isis”: diceva così, parlando con il fratello, Manuel Foffo, in carcere insieme a Marco Prato con l’accusa di aver ucciso Luca Varani il 3 marzo scorso. 

Sul Messaggero Cristiana Mangani e Adelaide Pierucci riportano stralci delle intercettazioni in carcere, a Rebibbia e Regina Coeli, che hanno coinvolto i due presunti assassini. Ogni commento fatto ai familiari (ma nessuna madre è andata a trovarli) riguarda Luca Varani. E il pensiero principale è come difendersi al processo.

In una delle intercettazioni, Manuel Foffo dice al fratello: “Ho fatto una cosa peggio dell’Isis, un crimine vigliacco, infame, crudele. Non mi piace essere me stesso. Faccio un gesto da eroe, mi suicidio”. E il fratello gli risponde: “Un gesto da cogl… Solo al tumore non c’è rimedio. Stavi svalvolato altrimenti non l’avresti mai fatto”.

In un’altra intercettazione sempre Foffo dice, riferito a Varani:

“A quel ragazzo ce penso tutti i giorni. Se gli sparavo finiva subito la cosa”. Non ti devi sentire responsabile replica incredibilmente il fratello: “Non eri te, non eri te”. E lui: “Lo so, ma vallo a spiegà alla gente… Quel ragazzo ha sofferto”.

Marco Prato al padre parla dell’assenza della madre, che non è mai andata a trovarlo in carcere:

“Mamma non viene? Io ho il libero arbitrio. Da bambino mi si è formato “un vuoto”, ho cercato di colmarlo per tutta la vita con droga e sesso, e poi è successo quello che è successo”. La preoccupazione principale è di incontrare la psichiatra, “senza la terapia crollo, non ce la faccio ad affrontare il processo”.

E poi ancora, il Messaggero riporta un altro stralcio di conversazione di Foffo con il fratello, dice riferito a Prato:

“Gli ha dato la coltellata al cuore. Dice che gliel’ho data io? A beh… gli stava a tajà er p.Lo voleva evirare. Gli ho fatto: “fermate ahooo”. Al magistrato l’ho detto ho colpito più io, ho colpito più io. Lui pure ha colpito. Io e lui avevamo intenzione di ammazzare una persona, e lui ha scelto il suo amico come vittima designata. Io a quel ragazzo manco lo conoscevo”.