Oscar. Michael Keaton, Academy razzista? Qualcosa va rivisto

Pubblicato il 23 Gennaio 2016 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA
Michael Keaton

Michael Keaton

ROMA – ”Non conosco bene i meccanismi del sistema degli Oscar, ma probabilmente c’e qualcosa che va rivisto, però è importante riportare il tema del razzismo su un piano molto più vasto, che riguarda la società americana, quanto il resto del mondo, dall’antisemitismo in Francia alle discriminazioni verso le altre etnie”.

Così Michael Keaton, interprete di Batman, sabato a Roma, in una cofereza stampa ha risposto a una domanda sulla campagna Usa di boicottaggio degli Oscar, sostenuta, fra gli altri, da Will Smith, sua moglie Jada Pinkett e Spike Lee, come protesta per la mancanza di attori appartenenti a minoranze fra i candidati.

Keaton è nella capitale per parlare de Il Caso Spotlight di Tom McCarthy, il film, candidato a sei Academy Awards, nelle sale italiane dal 18 febbraio, sullo scandalo, rivelato nel 2002 da un’inchiesta del Boston Globe, dei preti pedofili coperti per decenni dalla Diocesi di Boston.

Sul boicottaggio degli Oscar si era espresso nei giorni scorsi, anche il compagno di set Mark Ruffalo, in lizza per il film di Mc Carthy, all’Academy Award come miglior attore non protagonista. Ruffalo prima aveva detto di aver considerato il boicottaggio, per poi chiarire su twitter che sarà alla cerimonia, per aiutare ” le vittime degli abusi dei sacerdoti e il buon giornalismo”.

Keaton preferisce non esporsi troppo: quello del razzismo, ”è un argomento su cui sono sensibile da sempre ma non sono bravo con le dichiarazioni in due battute – spiega-. Parliamo di ciò che è giusto e cioè che è sbagliato, di ineguaglianze. Limitarsi ai meccanismi degli Oscar mi sembra riduttivo”.

Keaton ha detto di essere ”un fan di Papa Francesco,  che sta facendo un lavoro immenso. E’ come se spingesse un enorme masso per portarlo in cima alla collina, spero riesca ad andare avanti”.