“Non urgente”, negano ricovero e trasporto in ambulanza: bimbo nasce morto e la madre è in coma

Pubblicato il 11 Settembre 2010 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA

Un altro caso di malasanità su donne incinta. Questa volta però la neomamma è in coma farmacologico e il bambino è morto. Una brutta storia fatta di “non è un caso urgente”, di corse in macchina fra due ospedali e poi il dramma di un cesareo d’urgenza, l’asportazione dell’utero e il bimbo nato morto. Sull’accaduto la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta dopo che il marito della donna, 27 anni Campagna Lupia (Venezia) al settimo mese di gravidanza, ha presentanto l’esposto.

La notte del 3 settembre scorso la giovavne ha accusato dei dolori ed è stata accompagnata dal marito all’ospedale di Piove di Sacco, come riferiscono i quotidiani locali, dove è stata stata visitata e sottoposta a ecografia ma i medici non avrebbero ravvisato motivi d’urgenza. I dolori però sono continuati e a quel punto i medici le avrebbero consigliato di rivolgersi all’ospedale di Padova, negando però il trasporto in ambulanza come chiedevano lei e il marito.

La coppia allora è salita in macchina ed è corsa a Padova dove la donna, dopo la visita al Pronto soccorso del reparto di Ostetricia, è stata ricoverata d’urgenza e immediatamente sottoposta a parto cesareo, ma il bimbo è nato morto. Per salvare la vita alla mamma, alla quale era stata diagnosticata un’emorragia interna, i medici l’hanno operata d’urgenza asportandole l’utero e tenendola in coma farmacologico sotto osservazione. Ora la Procura indaga e il Pm Sergio Dini, che venerdì ha ascoltato il marito, ha ordinato il sequestro delle cartelle cliniche e disposto una perizia tecnica per accertare eventuali responsabilità.