Padova, invasione di rom all’ospedale: il capofamiglia dona rene alla moglie

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Marzo 2017 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Padova, invasione di rom all'ospedale: il capofamiglia dona rene alla moglie

Padova, invasione di rom all’ospedale: il capofamiglia dona rene alla moglie

PADOVA – Momenti di tensione all’Ospedale civile di Padova, letteralmente invaso da una folla di romeni preoccupati. Tutti familiari di Elvis Seferovic, capo dell’ex campo nomadi di via Bassette, che ha donato un rene alla moglie, Hanka Mujic. In massa hanno invaso la sala d’attesa del Centro Trapianti aspettando che i due coniugi uscissero dalla sala operatoria. Ma le famiglie degli altri degenti dell’ospedale non hanno gradito. Al punto che, per garantire l’ordine pubblico, sono stati mobilitati carabinieri e polizia a presidio della zona.

Seferovic, 50 anni, padre di 11 figli e capo-stirpe di circa un centinaio di persone, si è sottoposto all’espianto di rene nella giornata di martedì 7 marzo. Capita spesso che la comunità rom si stringa in massa attorno a uno dei suoi membri in caso di malattia. Ma l’arrivo di quella carovana in ospedale ha prodotto non pochi malumori.

La sensazione di disagio si avvertiva già dal parcheggio: almeno una ventina di roulotte avevano occupato tutti i pochi posti a disposizione, costringendo tutti gli altri ad arrangiarsi altrove. “Occupano tutti i posti blu disponibili – ha detto una donna al Mattino di Padova – Nessuno ha pagato il ticket e non capisco perché non gli venga fatta la multa. Già c’è poco parcheggio, ci mancava anche questa. Sapere che sono qui perché uno di loro è in sala operatoria, a livello umano, è apprezzabile. Però qui la situazione è fuori controllo, i sospetti e le paure non si possono nascondere. In ospedale c’è tanta gente inferma, le porte sono aperte e se poi qualcuno tenta di approfittarsene?”. Chiarimenti sono stati chiesti anche al centralino dell’Urp.

Alla fine il duplice intervento è riuscito: dopo un paio d’ore il team di chirurghi capitanati dal professor Paolo Rigotti ha potuto rassicurare e soprattutto congedare la numerosissima famiglia- Bisognerà però attendere ancora per scongiurare il rischio di rigetto.