Pakistano ucciso a Torpignattara, Massimiliano Balducci istigò il figlio: condannato a 10 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Febbraio 2017 - 16:01| Aggiornato il 1 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Massimiliano Balducci, romano di 43 anni, istigò il figlio minorenne nel settembre 2014 a picchiare a morte Muhammad Shahzad Khan, ventottenne pakistano. Per questo motivo è stato condannato a 10 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi e dall’istigazione di un minorenne a compiere un reato. Il figlio, all’epoca dei fatti diciassettenne, è stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione ed è in attesa del giudizio in appello che arriverà ad aprile.

Era la tarda serata del 18 settembre 2014 quando Shahzad si aggirava nel quartiere di Torpignattara pregando ad alta voce. “Picchialo… ammazzalo”, avrebbe urlato Balducci al figlio, dopo aver pesantemente insultato l’extracomunitario dalla finestra e avergli lanciato anche contro una bottiglietta d’acqua.

In quel preciso momento, il figlio minorenne di Balducci, insieme con un amico passava di lì, in sella alla sua bicicletta. Il giovane disse di aver reagito a un calcio e a uno sputo (si era rivolto al pakistano per chiedere cosa stesse accadendo). Le indagini accertarono che il ragazzo atterrò Shahzad con un pugno, poi gli sferrò calci ripetuti alla testa. Il pakistano era già morto quando arrivarono carabinieri e ambulanza