Palermo, fermata banda del traffico di migranti: “Portano jihadisti in Italia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Giugno 2017 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Palermo, fermata banda del traffico di migranti: "Portano jihadisti in Italia"

Palermo, fermata banda del traffico di migranti: “Portano jihadisti in Italia”

PALERMO – Utilizzavano il traffico illecito di migranti per portare sospetti terroristi in Italia. Questa l’accusa con cui la Procura di Palermo ha disposto il fermo di 15 persone che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. L’organizzazione avrebbe trasportato dalla Tunisia alle coste di Marsala, attraverso gommoni veloci, anche soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per sospetti di collegamenti con organizzazioni terroristiche di matrice jihadista.

La banda che gestiva i viaggi sulle coste trapanesi di piccoli gruppi di migranti a bordo di gommoni veloci, scoperta dalla Finanza, era pronta a imbarcare anche soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per la commissione di gravi reati o per avere possibili connessioni con formazioni di natura jihadista e per questo rappresentava una “minaccia alla sicurezza nazionale”. L’organizzazione, infatti, aveva programmato (ma non ancora attuato) l’approdo sulle coste trapanesi, tra gli altri, di soggetti pericolosi ancora non identificati, uno dei quali temeva, oltre che di essere arrestato dalla Polizia tunisina, anche di essere respinto per terrorismo dalla polizia italiana, una volta giunto nel nostro Paese.

Le indagini hanno svelato un vero e proprio sistema illecito “transnazionale”, che operava tra la Tunisia e l’Italia, in cui ogni membro dell’organizzazione rivestiva un ruolo ben preciso occupandosi, a seconda dei casi, delle “prenotazioni” dei migranti interessati alla traversata e della raccolta degli importi dovuti per il viaggio, della movimentazione e della custodia del contante, di trovare i gommoni, della loro conduzione in mare e, infine, del primo collocamento dei passeggeri in luoghi a disponibilità dell’ organizzazione.

Nel corso delle indagini è stato possibile ricostruire l’organizzazione e l’esecuzione di 5 traversate. Grazie alla stretta cooperazione tra gli investigatori e la componente aeronavale della Guardia di Finanza (Gruppo di Esplorazione Aeromarittima di Messina e Reparto Operativo Aeronavale di Palermo), è stato possibile monitorare in “diretta” lo sbarco sulle coste trapanesi, riuscendo ad intercettare i 14 migranti sbarcati e a sequestrare oltre un quintale di sigarette di contrabbando. La banda aveva programmato altri viaggi, non andati a buon fine per i controlli in mare svolti dalla Finanza. Se portati a termine avrebbero portato nelle casse dell’associazione criminale oltre 100.000 euro.

La banda dei 15 fermati è composta da tunisini, marsalesi e fiorentini. Tra loro anche una donna. L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dai pm Gery Ferrara, Claudia Ferrari e Francesca La Chiom e nel provvedimento si legge:

“L’organizzazione é in grado di fornire ai suoi utenti un transito marittimo sicuro, occulto e rapido (della durata di non più di tre ore e mezza, a fronte del tempo di gran lunga superiore ed in condizioni disumane di trasporto normalmente riferite dai migranti in arrivo sulle coste siciliane), dunque particolarmente appetibile”.

Uno dei potenziali passeggeri in attesa di imbarcarsi, intercettato mentre parla con uno degli organizzatori, manifestava espressamente il timore, oltre che di essere arrestato dalla polizia tunisina, anche di essere respinto dalle autorità di polizia italiane per ragioni di contrasto al terrorismo di matrice jiahdista e di essersi rivolto ad un non meglio identificato sceicco per avere aiuto.

(Video da YouTube/Agenzia Vista)