Palermo, si fanno sfregiare per falsi incidenti: 10 arresti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2016 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA
Palermo, si fanno sfregiare per falsi incidenti: 10 arresti

Palermo, si fanno sfregiare per falsi incidenti: 10 arresti

PALERMO – Farsi sfregiare o procurarsi una frattura per simulare incidenti mai avvenuti e chiedere rimborsi alle assicurazioni. Sono dieci le persone arrestate il 22 marzo dalla Dia di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che riguarda truffe ad assicurazioni. Tra gli arrestati anche Salvatore Candura, falso pentito della strage di via d’Amelio, e una donna incinta, Anna Campagna.

La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il carcere per una banda di palermitani e napoletani che organizzava falsi incidenti stradali. Dall’indagine è emerso che venivano reclutate persone che, per rendere credibile la truffa, in cambio di denaro, venivano sfregiate o subivano fratture. Gli arrestati sono complessivamente dieci e a due sono stati concessi i domiciliari.

L’indagine nasce da una denuncia di Candura che aveva sostenuto di aver ricevuto delle minacce a seguito della sua collaborazione con la giustizia. Dagli accertamenti, scrive l’Ansa, è emerso che il falso pentito era regista delle truffe e il punto di riferimento del gruppo, nell’ambito del quale si era imposto per la spregiudicatezza e per la capacità di organizzare, promuovere e dirigere un complesso e collaudato sistema che, attraverso finti sinistri stradali, consentiva ai membri dell’organizzazione di ottenere ingenti risarcimenti per i gravissimi danni fisici cagionati alle “vittime”, dagli sfregi al viso fino alla rottura di articolazioni e ossa.

Ogni sinistro fruttava all’organizzazione, in media, dai 20 ai 30 mila euro, ma la stima complessiva è di svariate centinaia di migliaia di euro, spiega l’Ansa, non considerando i costi sostenuti dal Servizio Sanitario Nazionale per le cure da prestare ai soggetti coinvolti.

La donna incinta di due mesi che è stata arrestata si sarebbe fatta sfregiare il viso con i cocci di una bottiglia per simulare di aver subito un incidente stradale. Secondo gli investigatori, avrebbe avuto anche un ruolo attivo nella banda, reclutando altre persone disposte a subire sfregi e danneggiamenti in cambio di denaro, per simulare incidenti.

In una intercettazione Campagna parla con il convivente rivelandogli che le era stato chiesto di “prestare” la figlia di 13 anni come finta vittima. L’Ansa scrive che le persone coinvolte come presunte vittime sono indagate e solo coloro che hanno avuto anche un ruolo attivo nell’organizzazione sono state arrestate.