Bitonto: malato di Aids, senza più pensione di invalidità, costretto a vivere in un container

Pubblicato il 22 Luglio 2010 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA

Bitonto

E’ malato di Aids, contratto anni addietro da una compagna che, racconta l’uomo, non lo aveva informato della sua malattia. Le sue condizioni di salute sono estremamente precarie e da circa cinque mesi, da quando gli è stata sospesa la pensione di 500 euro mensili per l’invalidità totale, vive in un container, in pessime condizioni igieniche.

E’ la storia di Giuseppe, cinquantenne, per 35 anni operaio in una industria del Nord. Una decina di anni fa, scoperta la sua malattia che cominciava a minargli il corpo, è andato a Bitonto, ad una ventina di chilometri da Bari, dopo aver perso il posto di lavoro. Qui è riuscito a sostenersi grazie alla pensione di invalidità di 500 euro mensili che però ora gli è stata sospesa.

Il suo caso è stato segnalato dal segretario nazionale della Confail Inquilini, Michele Ladisa, e dal segretario cittadino di Bitonto del Partito per il Sud Carlo Clemente al prefetto e al sindaco ”ma senza avere risposte”, precisa Ladisa.

Giuseppe, che soffre anche di depressione a causa delle sue condizioni di salute, vive da alcuni mesi subendo le intemperie del tempo in un container che gli è stato messo a disposizione da un amico, impietosito per le sue condizioni.

Il container si trova in campagna, alla periferia di Bitonto, nei pressi della scuola media ‘Rogadeo’, in via Berlinguer dove domani Ladisa e Clemente, insieme con il signor Giuseppe, vorrebbero incontrare i giornalisti per denunciare il caso.

”Per qualche tempo – racconta Giuseppe – ho dovuto dormire anche sulle panchine: un inferno. E per mettere qualcosa sotto i denti gli assistenti sociali mi hanno detto che devo andare a mangiare in un centro di assistenza a Bari, ma io non ho i soldi per prendere ogni giorno e più volte al giorno un autobus e quindi mi arrangio con quello che mi danno gli amici: io l’elemosina non voglio chiederla”.

”Il signor Giuseppe – racconta Ladisa – vive un gravissimo disagio sociale, invalido civile a causa di una patologia mortale e vicissitudini della vita tristissime lo hanno condotto a vivere in condizioni drammatiche e, per noi, inaccettabili: per questo chiediamo l’intervento delle istituzioni perché abbia un alloggio decente e perché venga ripristinata immediatamente l’erogazione della pensione di invalidità”.