Paolo Meraglia, le pagelle dell’ex professore e stupratore: “Malata di testa. Non mi diverte…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Marzo 2017 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Meraglia, le pagelle dell'ex professore e stupratore: "Malata di testa. Non mi diverte..."

Paolo Meraglia, le pagelle dell’ex professore e stupratore: “Malata di testa. Non mi diverte…”

TORINO – “Malata di testa, non mi diverte”, scrive Paolo Meraglia nelle sue pagelle sulle ragazze della setta a Biagino Viotti, il suo amico e sodale. “Zoccole”, così l’ex professore chiama le adepte della setta satanica, che promette di sanare mali fisici e psichici con sedute a luci rosse e orge. L’insospettabile ex professore originario di Gioia Tauro e residente a Torino è sposato e ha figli, una famiglia che della sua seconda vita non sapeva nulla.

Intanto però vicino a Paolo Meraglia arrivano dei personaggi chiave della setta, con Biagino Viotti che offriva la sua mansarda per i rituali e che riprendeva le sedute sataniche. A lui il santone ed ex professore inviava i suoi messaggi e nelle chat definiva le adepte come “zoccole”, scrive Leggo:

“Oggi uno dei «vescovi» di Satana gestisce un negozio di dischi in pieno centro, non lontano dall’Università. E qualcosa di quel mondo segreto, racconta: «C’era una libreria ora chiusa che davvero aveva i testi sacri della magia nera, noi ci riunivamo in un parco in collina, Villa Genero, all’interno c’era una chiesa sconsacrata. Ogni tanto tenevamo un sabba internazionale, molto rigoroso nelle forme e nei contenuti, scandito dalle letture dei versetti contenuti in piccoli libretti zeppi di numeri e formule misteriose. Scorreva il sangue degli animali sacrificati, secondo i riti millenari. Sesso? Anche».

Di quelle atmosfere macabre, al confine tra il magico e l’esoterico, nella mansarda del signor Biagino, proprio non c’è traccia. I testi delle litanie, il mago, li copia-incollava da riviste dozzinali di astrologia, navigando sulla rete. La polizia ha sequestrato centinaia di pagine ritagliate con le forbici, con quelle fesserie senza significate, sottolineate con il pennarello rosso. Lo stile e le manie di un vecchio insegnante, Paolo Meraglia, non le aveva mai abbandonate. Come la mania delle pagelle: «Quella vale poco – scrive al fido Biagino – non deve venire più». «B. è malata di testa e non mi diverte. Allontanarla». Infine dettagli a luce rossa, secondo una specie di categorizzazione di donne e prestazioni. Uno squallore senza senso, con un solo fine. Quello di divertirsi con l’alibi di un esoterismo da B-movie”.