Papa Francesco, messaggio di Natale: “Troppi bambini vittime di abusi e violenze”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2014 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco: "Il mondo ha bisogno di tenerezza"

Papa Francesco: “Il mondo ha bisogno di tenerezza”

ROMA – “Davvero tante lacrime ci sono in questo Natale insieme alle lacrime di Gesù Bambino” dice Papa Francesco durante il discorso che accompagna la benedizione Urbi et Orbi, “il potere di Cristo, che è liberazione e servizio si faccia sentire in tanti cuori che soffrono guerre, persecuzioni, schiavitù”. Papa Francesco si rivolge “a tutti i bambini oggi uccisi e maltrattati“, anche “prima di vedere la luce”, “sfollati a motivo delle guerre e delle persecuzioni, abusati e sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice”. Ancora oggi, continua Papa Francesco “il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode, sopra il loro sangue campeggia oggi l’ombra degli attuali Erode”.

“Che con la sua mansuetudine – continua Papa Francesco – questo potere divino tolga la durezza dai cuori di tanti uomini e donne immersi nella mondanità e nell’indifferenza. Che la sua forza redentrice trasformi le armi in aratri, la distruzione in creatività, l’odio in amore e tenerezza”.

“Prego per i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che da troppo tempo soffrono gli effetti del conflitto in corso e patiscono una brutale persecuzione”: questo l’incipit del discorso di Papa Francesco durante la benedizione Urbi et orbi, pronunciato dalla loggia centrale di San Pietro nella mattinata di giovedì 25 dicembre .

Un’accusa contro il silenzio complice della guerra. “Possa il Signore – continua Papa Francesco – aprire alla fiducia i cuori e donare la sua pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra benedetta dalla sua nascita, sostenendo gli sforzi di coloro che si impegnano fattivamente per il dialogo fra Israeliani e Palestinesi”. Un messaggio di pace, quello di Papa Francesco.

“Gesù è la salvezza per ogni persona e per ogni popolo. A Lui, Salvatore del mondo – ha proseguito – domando oggi che guardi i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che da troppo tempo soffrono gli effetti del conflitto in corso e, insieme con gli appartenenti ad altri gruppi etnici e religiosi, patiscono una brutale persecuzione”.

“Il Natale porti loro speranza – ha aggiunto -, come ai numerosi sfollati, profughi e rifugiati, bambini, adulti e anziani, della Regione e del mondo intero; muti l’indifferenza in vicinanza e il rifiuto in accoglienza, perché quanti ora sono nella prova possano ricevere i necessari aiuti umanitari per sopravvivere alle rigidità dell’inverno, fare ritorno nei loro Paesi e vivere con dignità”.

Un messaggio anche per il popolo ucraino: “Gesù, Salvatore del mondo, guardi quanti soffrono in Ucraina e conceda a quell’amata terra di superare le tensioni, vincere l’odio e la violenza e intraprendere un nuovo cammino di fraternità e riconciliazione”. E ancora: “esù salvi i troppi fanciulli vittime di violenza, fatti oggetto di mercimonio e della tratta delle persone, oppure costretti a diventare soldati”, ha detto papa Francesco nel messaggio natalizio Urbi et Orbi. “Dia conforto alle famiglie dei bambini uccisi in Pakistan la settimana scorsa”

“Abbiamo il coraggio di accogliere con tenerezza le situazioni difficili e i problemi di chi ci sta accanto, oppure preferiamo le soluzioni impersonali, magari efficienti ma prive del calore del Vangelo? Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo!” Questo era stato il messaggio di Papa Francesco, durante la Messa di Natale di ieri, un vero e proprio richiamo “alla tenerezza”. 

L’immagine del “bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”, aveva affermato il Pontefice nell’omelia della messa in San Pietro, è il segno dell'”umiltà di Dio portata all’estremo; è l’amore con cui, quella notte, Egli ha assunto la nostra fragilità, la nostra sofferenza, le nostre angosce, i nostri desideri e i nostri limiti”.