Pedara (Catania), preside picchiato a scuola: seconda aggressione in 2 anni. “Non so perché”

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Febbraio 2017 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

CATANIA – Preside aggredito a scuola: preso a calci e pugni da due uomini che gli hanno anche rubato il telefonino. E si tratta della seconda intimidazione nei confronti di Fernando Rizza, 54 anni, da otto dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Salvatore Casella di Pedara (Catania): due anni fa, infatti, qualcuno gli aveva incendiato l’auto nel parcheggio della scuola, e due uomini lo avevano minacciato sotto casa sua, intimandogli di lasciare la scuola.

Di tutte questa violenza, Rizza non sa spiegare il motivo.

“Abbiamo a che farecon centinaia di persone e trattiamo tanti atti amministrativi con un unico obiettivo: fare il bene della scuola per educare e formare i ragazzi, ha sottolineato al quotidiano La Sicilia. Qualche atto può non essere gradito, ma ci sono altri modi per contestare l’operato di un preside, come i sindacati e la legge. Si tratta di un episodio, come i due precedenti, ancora senza un perché. Viviamo in una società che ha perso i valori e magari si pensa di ottenere un diritto agendo con queste forme sbagliate”.

In questa situazione arriva la segnalazione dell’Udir, il sindacato dei dirigenti scolastici, che denuncia

“l’assoluta latitanza dello Stato nei confronti di chi ha l’onere di rappresentarlo nel territorio, esprimendo solidarietà al collega Fernando Rizza, per l’ennesima volta vigliaccamente intimidito durante l’esercizio delle sue funzioni”.

Gli fa eco Marcello Pacifico, Confedir, altro sindacato dei dirigenti scolastici, che alla Sicilia ha spiegato:

C’è ormai il clima negativo, culturale e politico, di un Paese che si ostina, contro ogni evidenza, a dipingere i dirigenti scolastici come nemici del Collegio docenti o del personale Ata, come potenziali corrotti e corruttori che si approfitterebbero dell’autonomia scolastica per perseguire interessi personali”.