Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino, a processo. Accusa: “500mila euro dell’8 per mille per viaggi e cene”

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2017 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA
Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino, a processo. Accusa: "500mila euro della diocesi per viaggi e cene"

Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino, a processo. Accusa: “500mila euro della diocesi per viaggi e cene”

ROMA – L‘ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli a processo: è accusato di appropriazione indebita per avere prelevato, secondo la Procura, circa 500 mila euro direttamente dai conti correnti e dalla cassa della diocesi per fare viaggi in hotel di lusso e cene in ristoranti altrettanti eleganti in compagnia di amici, secondo quanto emerso dalle spese delle sue carte di credito.

Insieme all’ex abate di una delle abbazie più importanti d’Italia, in provincia di Frosinone, il giudice ha disposto il processo per il fratello di Vittorelli, Massimo, accusato di riciclaggio.

Lo scandalo era scoppiato nel novembre del 2015, quando Vittorelli era già un ex ‘Dom’ del monastero fondato da San Benedetto, alla guida del quale era stato dal 2007 al giugno 2013. Poi era stato costretto a rinunciare all’incarico dopo una grave crisi cardiaca seguita da una lunga degenza e da un intenso periodo di riabilitazione, anche in una clinica in Svizzera.

Per i magistrati romani, l’ex abate di Montecassino si sarebbe indebitamente appropriato di risorse destinate a finalità di culto e a opere caritatevoli (quelle dell’8 per mille). Secondo l’accusa, le somme sottratte sarebbero state riciclate in varie tranche, dopo essere transitate su conti correnti gestiti dal fratello Massimo, intermediario finanziario, prima di tornare, sempre stando alle indagini, nella disponibilità di Dom Vittorelli, che aveva accesso illimitato ai conti dell’Abbazia di Montecassino.

La Guardia di Finanza gli sequestrò beni per oltre 500mila euro. Si scoprì così, secondo le cronache di due anni fa, che Massimo Vittorelli avrebbe avuto quattro appartamenti a Roma e a San Vittore del Lazio e due magazzini, secondo l’accusa provento dell’attività illecita e per questo è accusato di riciclaggio.

Ma soprattutto dall’inchiesta emerge la presunta passione sfrenata del vescovo per la bella vita, con viaggi all’estero con preferenza per il Brasile, cene in ristoranti di lusso, soggiorni da migliaia di euro a Londra e Milano. L’elenco delle spese emerso dalle carte di credito dimostrò che in un mese riusciva a spendere oltre 34mila euro.

Per un soggiorno in un hotel di Londra aveva speso 7mila euro, 2mila al Principe di Savoia di Milano. E poi cene nella capitale inglese da 700 euro, nottate trascorse con ostriche e champagne anche per soddisfare i desideri dei suoi amici. Ora Dom Vittorelli andrà a processo.