Pognano, cadavere carbonizzato trovato in auto: test del Dna sul corpo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2017 - 22:56 OLTRE 6 MESI FA
Pognano, cadavere carbonizzato trovato in auto: test del Dna sul corpo

Pognano, cadavere carbonizzato trovato in auto: test del Dna sul corpo

BERGAMO – Il corpo carbonizzato di un uomo è stato trovato in un’auto completamente distrutta dalle fiamme a Pognano, vicino Bergamo, nella notte tra il 3 e il 4 settembre. L’auto, una Fiat Panda nuovo modello, era posteggiata al centro di una stradina sterrata laterale alla provinciale che collega i paesi di Pognano e Arcene.

L’auto è risultata intestata a un uomo di 42 anni, di Val Brembilla, paese della valle Brembana che dista 35 chilometri da Pognano, e gli inquirenti ritengono che il cadavere all’interno dell’abitacolo, seduto al posto di guida, sia il suo: la certezza si potrà però avere soltanto con l’esame del Dna, visto che i resti carbonizzati non consentivano di appurarne l’identità.

Per tutta la giornata i carabinieri di Treviglio e Bergamo hanno lavorato attorno alla vettura effettuando i rilievi scientifici: sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore Raffaella Latorraca, titolare del caso. Al suo fianco il medico legale Yao Chen, anatomopagologo dell’Istituto di medicina legale di Pavia, nei cui laboratori i resti sono stati portati al termine dei rilievi.

Ma cosa è accaduto? A dare l’allarme è stato un automobilista di passaggio, quando le fiamme avvolgevano già l’intera vettura ed erano particolarmente alte, tanto da raggiungere alcune piante di svariati metri. “Non escludiamo alcuna ipotesi investigativa – ha dichiarato il pm Latorraca lasciando Pognano -: servirà comunque il test del Dna per accertare l’identità della persona deceduta”.

In un primo momento i carabinieri sono sembrati propensi a battere la pista dell’omicidio: qualcuno che possa aver cioè ucciso l’uomo e poi aver dato fuoco alla sua auto con il cadavere all’interno. Tuttavia – anche se in attesa dei fondamentali riscontri del medico legale, che dovranno chiarire se l’uomo, di professione operaio, fosse già morto quando è divampato il rogo oppure no – nel corso della giornata ha preso maggiore consistenza l’ipotesi del gesto estremo, anche se si sarebbe trattato di un suicidio particolarmente violento.

Forse l’uomo aveva assunto delle sostanze che gli hanno fatto perdere i sensi poco prima che le fiamme, da lui stesso appiccate, avvolgessero il suo corpo e la sua auto? Attorno alla vicenda resta per il momento il mistero.