Polverara, bimbo sfigurato a morsi dalla compagna d’asilo durante il sonnellino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Febbraio 2015 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA
Polverara, bimbo sfigurato a morsi dalla compagna d'asilo durante il sonnellino

(Foto d’archivio)

POLVERARA (PADOVA) – Un bimbo di un anno sfigurato a morsi da una compagna dell’asilo nido. E’ successo a Polverara (Padova), racconta Luca Ingegneri sul Gazzettino, che spiega come il piccolo sia stato morso “senza pietà” durante il riposino pomeridiano all’asilo nido in via Volparo, gestito dalla cooperativa sociale Emilio.

I fatti risalgono al 24 maggio 2013. Dopo quell’episodio la direttrice del nido, Alessia Morandin, e l’insegnante di turno, Roberta Zennaro, sono state iscritte nel registro degli indagati  con l’accusa di abbandono di minore aggravato dalle lesioni. Nessuno è riuscito ad intervenire in tempo. E alla fine, scrive Ingegneri,

“sul corpicino del bimbo sono stati contati una quarantina di morsi, particolarmente evidenti sul volto e sulle braccia, ma anche lungo la schiena, sul torace, sulle gambe e persino sui piedi. (…)  Le foto che per evidenti ragioni di tutela del minore non possiamo pubblicare sono agghiaccianti. Danno chiaramente l’idea degli atroci dolori sopportati dal piccolo”.

Ingegneri ricostruisce i fatti di quel giorno:

“I piccoli stavano riposando nelle rispettive culle. La bambina si è alzata senza fare il minimo rumore, si è avvicinata al lettino del bimbo, ha scavalcato la spondina e l’ha morso con violenza in ogni parte del corpo. È riuscita ad infierire sulla vittima per una quarantina di volte senza che nessuno si accorgesse di nulla. Richiamata dai pianti del piccolo, l’insegnante di turno è entrata nella stanza soltanto quando la bambina si stava allontanando dalla culla del malcapitato. È stata la stessa maestra a contattare telefonicamente i genitori del piccolo spiegando l’accaduto. Il papà si è precipitato a scuola. Viste le condizioni del figlio, zeppo di ematomi e tumefazioni, l’ha portato al pronto soccorso pediatrico dell’Azienda ospedaliera. I medici hanno fortunatamente escluso complicazioni. Dopo un paio d’ore il piccolo è stato rispedito a casa per le medicazioni. La sua guarigione è stata molto lenta. Il medico legale gli ha riscontrato un danno biologico temporale del 75% per sei mesi, e del 50% per il semestre successivo. Ma ancora oggi, a poco meno di due anni dall’aggressione, il bimbo lamenta stati d’ansia e disturbi del sonno, con improvvise crisi di pianto”.