Pordenone: accoltella il marito e ne simula il suicidio, arrestata

Pubblicato il 19 Agosto 2010 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

Era stata lei – secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura di Pordenone – ad accoltellare il marito, di cui poi aveva simulato il suicidio. Per questo motivo, la cittadina marocchina Mina Atif, di 40 anni, residente da tempo a Fiume Veneto (Pordenone), è stata arrestata oggi con l’accusa di omicidio aggravato.

Secondo il Gip di Pordenone, la donna, nella notte del 18 giugno scorso, avrebbe accoltellato il marito Abdelmajid Tawgui, di 55 anni. Sulle prime, la morte del magrebino era stata catalogata come suicidio. La salma venne lavata secondo il rito islamico ed era pronta per il rientro in patria.

I fratelli della vittima chiesero però agli investigatori di svolgere ulteriori indagini, convinti che il congiunto mai si sarebbe tolto la vita. La coppia ha anche un figlio, di 14 anni, promessa del vivaio della Triestina calcio, per il quale l’uomo stravedeva. A quel punto è stata disposta l’autopsia, che ha permesso di scoprire, sotto alcuni grumi di sangue coagulato, delle profonde ferite alla schiena, non compatibili con un gesto di autolesionismo.

Sul luogo del delitto sono giunti anche gli esperti del Ris di Parma. A distanza di due mesi dalla morte dell’uomo, i Carabinieri hanno eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna, che per alcune settimane dopo la scomparsa del marito è stata ricoverata in ospedale per le conseguenze di una grave patologia degenerativa. Le cause del gesto sarebbero da ricondursi alla situazione di grave disagio familiare.