Pordenone: pulisce tomba di famiglia, lastra cede e precipita…

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2016 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA
Pordenone: pulisce tomba di famiglia, lastra cede e precipita...

Pordenone: pulisce tomba di famiglia, lastra cede e precipita…

PORDENONE – Stava pulendo la tomba di famiglia quando ci è caduto dentro, a causa del cedimento di una lastra di marmo. Una storia surreale, con strascichi giudiziari, avvenuta in provincia di Pordenone, come racconta Il Gazzettino:

Stava pulendo la tomba di famiglia nel cimitero di Vigonovo, quando la lastra di marmo posizionata nel cosiddetto corridoio di ispezione si spezzò. Un operaio di Ranzano precipitò nel buco profondo due metri e mezzo, addosso a lui anche i pezzi della lastra, spessi cinque centimetri. Riportò ferite e fratture molto gravi alle gambe. Passarono sei mesi prima che potesse tornare al lavoro, alla Lem Srl di Vigonovo. In quei sei mesi l’azienda continuò a versare lo stipendio. Successivamente ha chiesto i “danni” al Comune di Fontanafredda lamentando una «lesione del suo credito» per oltre 6 mila euro. Insomma, ha dovuto retribuire l’operaio per sei mesi senza ricevere da parte sua la dovuta prestazione. Il Tribunale di Pordenone le ha dato ragione…

In realtà l’episodio non è così isolato.  Ad aprile un uomo è caduto nel cimitero di Bogliasco, a Genova, dopo aver accompagnato il figlio tredicenne a vedere la tomba dell’ex presidente della Sampdoria Paolo Mantovani. L’uomo si era appoggiato a una ringhiera che aveva ceduto e purtroppo è morto dopo il ricovero in ospedale.

Sul decesso il sostituto procuratore di turno ha aperto un’indagine disponendo l’autopsia e ponendo sotto sequestro la zona dell’incidente. Da alcune indiscrezioni raccolte dai vigili urbani di Bogliasco più volte in passato i visitatori del camposanto avevano segnalato quella ringhiera arrugginita. Gli agenti hanno ascoltato il fratello del deceduto: “Voleva mostrare la tomba di Mantovani al figlio grande tifoso della Sampdoria. Non credo abbia avuto un malore, mio fratello stava bene”.