“Porti Maglietta rossa Pd al lavoro? Quelli insegnano solo diritti non doveri”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2017 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
"Porti Maglietta rossa Pd al lavoro? Quelli insegnano solo diritti non doveri"

“Porti Maglietta rossa Pd al lavoro? Quelli insegnano solo diritti non doveri”

RUBIERA – Un ragazzo di Rubiera (Reggio Emilia) di 17 anni, occupato per le vacanze  in una piccola azienda meccanica di Cadelbosco, si è presentato al lavoro con la maglietta dei volontari di Festareggio, una manifestazione estiva organizzata dal Pd. Il figlio del proprietario lo ha apostrofato duramente, il ragazzo dice “insultato”.

Pierluigi Scognamiglio, padre dello studente lavoratore, ha denunciato la vicenda al Resto del Carlino. Il figlio, ha detto Scognamiglio, è stato “accusato gratuitamente di una presunta militanza”. Nella filippica del padroncino, sono emerse dure critiche, non proprio infondate, sulle “colpe della scuola” che  “ha professori tutti del Pd che insegnano solo diritti e non doveri”.

“Mio figlio l’ha indossata ingenuamente, non ci ha neppure pensato. Non voleva fare propaganda. Ha trovato questa maglietta dal cassetto perché era la prima che gli è capitata in mano per potersi mettere a lavoro, dato che l’azienda aveva consegnato solamente due t-shirt ed è evidente che non bastano in una settimana”.

Il ragazzo Scognamiglio frequenta l’istituto meccatronico e deve essere abbastanza bravetto se già da un mese era addetto alle macchine a controllo numerico. Ma non è tipo da farsi mettere i piedi in testa:

“Mio figlio ha risposto in modo tranquillo. Gioca a football americano negli Hogs e ha imparato a rispettare le opinioni di tutti, ma non ad essere sottomesso. Bastava che quest’uomo gli dicesse di non metterla più e sarebbe tutto finito”.

Il figlio invece ha replicato:

“A queste condizioni non ci sto”.

E il figlio del padrone:

“Sei tu che vai via, non io che ti caccio”.

Scognamiglio se n’è andato e non è più tornato a lavorare.

Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera, ne ha fatto un caso:

“Licenziare per una idea diversa dalla tua, non è legittimo. Si viola un principio costituzionale. Personalmente, mi preoccupano più queste forme di fascismo vivo che le patacche di qualche furbastro che si fa pubblicità al lido in spiaggia puntando sull’indignazione della gente. Posto che anche in questo caso le leggi vanno rispettate. Mi pare una cosa gravissima”.

Spegne l’incendio il sindacalista Marco Barilli della Nidl-Cgil. Scognamiglio si è rivolto a lui per avere assistenza, ma c’è poco da fare:

“Lui non si presenterà più e non verrà pagato, dal punto di vista normativo è molto semplice. Non c’è neppure bisogno che lui si dimetta, vista la durata esigua del contratto. Certo è un caso curioso e non mi è mai capitato in tanti anni qui. Però purtroppo non mi stupisco più di nulla ormai. I lavoratori hanno sempre meno diritti. Cosa rischia il titolare? Nulla. Ci vorrebbero testimoni disposti a parlare e si sa come vanno queste cose”.