Processo Ruby, i punti oscuri: telefonata, età, silenzio pagato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2013 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Processo Ruby, i punti oscuri: telefonata, età, silenzio pagato

Processo Ruby, i punti oscuri: telefonata, età, silenzio pagato (Foto LaPresse)

ROMA – Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Una “sentenza violenta“, secondo il leader del Pdl, che era convinto che i giudici lo assolvessero in primo grado. Ora c’è chi si interroga sul futuro delle “Olgettine, e chi come Massimo Martinelli sul Messaggero ricostruisce i “punti oscuri” del processo Ruby: dalla telefonata in Questura a Milano per affidare la minorenne Karima el Marough, in arte Ruby Rubacuori, a Nicole Minetti fino alle false generalità, con Ruby spacciata per nipote di Hosni Mubarak, e i silenzi a pagamento.

Martinelli parte dalla telefonata del 27 maggio 2010 a Pietro Ostuni, all’epoca dei fatti capo di gabinetto della Questura di Milano. Un uomo, che si identifica come il caposcorta dell’allora premier Berlusconi, passa il telefono:

“Le parole di Berlusconi sono agli atti del processo: «Dottore, volevo confermare che conosciamo questa ragazza, ma soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak e dunque sarebbe opportuno evitare che sia trasferita in una struttura di accoglienza. Credo sarebbe meglio affidarla a una persona di fiducia e per questo volevo informarla che entro breve arriverà da voi il consigliere regionale Nicole Minetti che se ne occuperà volentieri»”.

Ostuni disse di aver agito in serenità, spiega Martinelli, perché credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak:

“I magistrati milanesi hanno invece ritenuto che fosse stato costretto a raccomandare Ruby. E non hanno riconosciuto la competenza della procura di Monza (visto che la pressione sarebbe stata esercitata su Ostuni mentre si trovava a Sesto San Giovanni), perché hanno sostenuto che l’effetto del reato, cioè il rilascio di Ruby, era avvenuto a Milano”.

Berlusconi è stato condannato per prostituzione minorile, perché secondo i giudici era consapevole che Ruby fosse minorenne, nonostante la ragazza e l’ex premier abbiano dichiarato che lei disse di avere 24 anni. Sulla consapevolezza dell’età di Ruby lo stesso gip Cristina Di Censo avrebbe avuto perplessità, spiega Martinelli:

“Il fatto che Berlusconi abbia avuto rapporti sessuali a pagamento con Ruby non significa che sapesse che era minorenne. E i dubbi erano supportati dal fatto che la ragazza aveva l’abitudine (documentata) di dichiarare un’età superiore di almeno dodici mesi, come aveva fatto anche il primo maggio 2010 quando i Carabinieri di Genova le chiesero quanti anni avesse dopo averla soccorsa dopo uno scippo e lei si guadagnò un avviso di garanzia per il reato di dichiarazione di false generalità ad un pubblico ufficiale. Anche questa circostanza, potrebbe mettere in dubbio il cosiddetto «elemento psicologico doloso», richiesto prima di stabilire una qualsiasi condanna”.

Dopo le false generalità, c’è il “punto oscuro” dei silenzi a pagamento, scrive il Messaggero:

“Secondo il tribunale, invece, il Cavaliere avrebbe comprato la versione di comodo che Ruby aveva fornito ai pm. Per questo ha rifiutato la richiesta della ragazza di essere sentita (privando in questo modo il processo della testimonianza di una presunta parte lesa dal reato) e disponendo la confisca di tutti i beni che erano stati sequestrati a lei e al suo fidanzato, Luca Risso”.