Pugile massacra passante. La follia di Oleg causata da droghe e steroidi

Pubblicato il 7 Agosto 2010 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

carabinieriDopo la tragedia e i primi accertamenti, in attesa anche degli esiti dell’interrogatorio di garanzia programmato per domenica in carcere a San Vittore, gli investigatori stanno cercando di mettere a fuoco la personalità del pugile ucraino che venerdì mattina, a Milano, ha ucciso a pugni una passante, una colf filippina.

Dai primi riscontri sembra emergere una personalità combattuta tra la figura di due donne: quella della madre e quella della fidanzata. La prima che osteggiava il suo rapporto con la ragazza, una lettone di 31 anni che lavora nei locali notturni e la seconda che esercitava pressioni esattamente contrarie. Il suo quadro clinico, inoltre, ha evidenziato, almeno per il passato, l’uso di droghe, a cui deve sommarsi il probabile utilizzo di steroidi anabolizzanti per potenziare il fisico visto che praticava la boxe.

Chi è dunque Oleg Fedchenko? Una persona premurosa e mai avvezza alla violenza, come dice la fidanzata con la quale aveva una relazione da circa un anno, o fragile ma sana, tutta casa e palestra, come insiste nel riferire la madre che da dieci anni vive in Italia e lavora duramente per guadagnare a sufficienza per mantenere il figlio? Era disposta a lavorare ancora di piu’ ma proprio non tollerava che il figlio frequentasse quella donna, di qualche anno più vecchia di Oleg e, che lavora nei locali notturni.

Pressato dalla madre e dalla fidanzata, il giovane pugile non è stato capace di gestire una situazione delicata: alla fidanzata continuava a ripetere che dovevano lasciarsi e alla madre che l’avrebbe fatto, per poi cambiare tutto e dire alla compagna che l’amava e che voleva stare solo con lei. ”Mercoledì mi ha detto che la nostra reazione doveva finire – ha detto la ragazza alla polizia – e soffriva molto per questo, si disperava. Di giorno stavamo insieme a casa sua o mia, o andavamo al parco. Lui stava ore davanti al pc. Non aveva compagnie e usciva raramente se non per andare in palestra dove faceva lo sparring partner”.

Infatti il 26 giugno scorso ha ottenuto un certificato di idoneità alla pratica agonistica dall’Asl, per un anno. Ma in passato aveva sofferto di depressione, e a luglio, un mese dopo quella visita, ci era ricaduto. Un medico ospedaliero gli aveva prescritto farmaci, delle pastiglie, che prendeva solo talvolta (venerdì mattina ne aveva in tasca due). Non è chiaro, al momento, se possano aver interagito con gli steroidi che secondo alcuni si iniettava per potenziarsi.

Ma l’uso delle droghe in un recente passato, testimoniato da alcuni referti sequestrati in casa sua, e il possesso di coltelli e altre armi bianche, gettano un’ulteriore ombra su di lui. Ieri, nelle delicate fasi dell’arresto, Oleg non è stato sottoposto a nessun test per l’assunzione di stupefacenti, ma probabilmente un esame sarà disposto presto, insieme agli ulteriori accertamenti che il magistrato potrebbe decidere, ad esempio sul pc, per comprendere meglio quello che non sembra solo un ragazzo tutto casa e palestra che improvvisamente ha compiuto un folle crimine.