Punta Canna, Terry Manfrin (Pd) aveva lavorato alla “spiaggetta nera” di Chioggia

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Luglio 2017 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA
Punta Canna, Terry Manfrin (Pd) aveva lavorato alla "spiaggetta nera" di Chioggia

Punta Canna, Terry Manfrin (Pd) aveva lavorato alla “spiaggetta nera” di Chioggia

CHIOGGIA (VENEZIA) – Il segretario del Pd di Chioggia (Venezia), Terry Manfrin, ha lavorato allo stabilimento balneare Playa Punta Canna finito nel vortice della polemica per i cartelli che inneggiano al fascismo e a Benito Mussolini.

L’anno scorso, scrive Marco Biolcati sul Gazzettino, nella spiaggia di Gianni Scarpa Manfrin aveva prestato servizio al bancone e in cucina. Tre giorni, pagati con regolari voucher nello stabilimento per il quale adesso il Pd invoca la revoca della concessione.

“Tutti sanno la mia storia – ha spiegato Manfrin al Gazzettino – non si può certo dire che io chiuda gli occhi sul fascismo”. L’esponente della sinistra ammette la presenza di cartelli, ma nulla a che vedere con il regime. “Quando ho lavorato io non ho mai visto niente che riconducesse a Mussolini e non ho mai sentito fare interventi particolari a Gianni Scarpa. Conosco i ragazzi della società, sono persone che stimo e che l’anno scorso avevano bisogno di aiuto in cucina e al banco ovvio che dopo quello che è successo non tornerò più. Quanto successo a Punta Canna è molto grave. Ma ciò che più amareggia è che c’è molta gente che, anche sui social, difende Gianni Scarpa. Forse bisogna tornare nelle scuole ad insegnare che cosa era il fascismo e cosa ha fatto di grave Mussolini”.

Della vicenda si sta occupando la Procura, che ha aperto un fascicolo per apologia del fascismo. Intanto l’assessore regionale di Forza Italia Elena Donazzan ha annunciato una festa vintage, dedicata agli anni Trenta, nello stabilimento.

Sempre in Regione Veneto è stata presentata anche una Risoluzione con primo firmatario il consigliere del Centro Destra Veneto Andrea Bassi, seguito dai colleghi della Lega, in cui si chiede “l’impegno del Consiglio regionale affinché sia fermato l’accanimento mediatico contro Gianni Scarpa e invita il Prefetto di Venezia ad occuparsi delle vere emergenze che attanagliano Venezia”.