Quinta Colonna, Mediaset risarcirà giornalista del finto rom

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2016 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA
Quinta Colonna, Mediaset risarcirà giornalista del finto rom

Quinta Colonna, Mediaset risarcirà giornalista del finto rom

ROMA – Pagò un finto rom per prendere parte al servizio del programma Quinta Colonna e il giornalista Fulvio Benelli per questo motivo fu licenziato dopo il servizio di Striscia la Notizia. Mediaset ora è tornata sui suoi passi: dopo aver licenziato il giornalista e aver annunciato una causa per danni, dovrà risarcire Benelli.

Libero quotidiano cita Il Tempo e spiega che il Benelli era stato licenziato con l’accusa di aver pagato un rom per realizzare un servizio per Quinta Colonna dopo lo scandalo sollevato dal tg satirico nel maggio 2015:

“Non posso dire niente. Sono vincolato alla riservatezza”. Ma dopo qualche battuta, ecco l’ammissione: “La vicenda si è conclusa in maniera soddisfacente. Sia per me che per Mediaset. E comunque la cosa che più mi interessa è che Mediaset abbia rivisto la sua posizione iniziale. Dopo avermi licenziato avevano minacciato addirittura una causa per danni”.

Il rom, Striscia e l’accusa – La vicenda ha fatto molto clamore. Nel maggio 2015 Striscia intervista un giovane rom, Lolo Levak, al quale Benelli aveva strappato per il programma di Paolo Del Debbio la confessione su come rubare auto senza venire scoperti. Al tg satirico di Canale 5, però, il rom spiega di essere stato pagato da Benelli per quel servizio e per un altro precedente, sull’Islam. La polemica è immediata e Mediaset-Rti lo licenzia in tronco minacciando una causa per danni. Benelli, in tutta risposta, cita per diffamazione Levak:

“Doveva venire a dimostrare la sua accusa in tribunale. Non si è mai presentato – spiega il giornalista al Tempo -. Cioè, io ho subito un processo mediatico senza che ci fosse nei miei confronti alcuna inchiesta da parte della magistratura, né successivi interventi da parte dell’ordine dei giornalisti (che peraltro io stesso avevo esplicitamente richiesto). L’unica accusa era e rimarrà quella di un pluripregiudicato raccolta da un attore, non giornalista, che lavora per una trasmissione satirica. E il pluripregiudicato, dopo aver tirato il sasso, è scomparso”.