Radio Padania: “Massimo Giuseppe Bossetti innocente”. Campagna punta su Fikri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2015 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA
Radio Padania: "Massimo Giuseppe Bossetti innocente". E punta su Fikri...

Radio Padania: “Massimo Giuseppe Bossetti innocente”. E punta su Fikri…

BERGAMO – Massimo Giuseppe Bossetti è innocente e i sospetti vanno puntati su Mohammed Fikri. Questa la campagna di Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, che a pochi giorni dall’avvio dell’udienza preliminare di Bossetti, in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, ne sostiene l’innocenza. Non solo la prova del Dna non è attendibile, dice Radio Padania, ma l’esclusione di Fikri dai sospetti sarebbe stata troppo veloce secondo i conduttori radiofonici.

Intanto Roberto Calderoni, senatore della Lega nord, ha incontrato in carcere Bossetti e ha detto di non essersela sentita di stringergli la mano, scrive Fabio Spaterna sul Corriere della sera:

“C’è il partito di maggioranza, di quelli che ritengono il muratore colpevole, schiacciato da una serie di gravi indizi – a partire dal suo Dna rilevato sugli abiti di Yara – ma anche un’opposizione che avanza più di un dubbio sulla tesi della procura. Una minoranza che comprende anche la radio della Lega. Rispolverando anche un nome già uscito di scena – con tanto di archiviazione e risarcimento – come quello di Mohammed Fikri, accusato in un primo momento dell’omicidio.

Che la trasmissione di ieri (22 aprile, ndr) sarebbe andata in una direzione ben precisa lo si poteva già capire dagli ospiti. Oltre al conduttore, Giulio Cainarca, giornalista che in passato aveva evidenziato più di un dubbio sulla colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati per la strage di Erba (un caso, anche questo, in cui in un primo momento era stato additato un altro nordafricano, Azouz Marzouk), in cuffia ci sono Luca D’Auria e Noemi Brembilla, avvocati tra i fondatori dell’associazione «Justice of mind», che chiede l’introduzione di esperti terzi di cognizione, una sorta di psicologici, in sede processuale per evitare che giudici e giurati possano fare «ragionamenti basati su criteri automatici», ovvero dare fin da subito scontato un giudizio.

Domani l’associazione ha in programma un convegno a Milano, per discutere anche del caso Bossetti. D’Auria ha le idee chiare: «Il Dna non è altro che un indizio. Non essendo ripetibile l’esame, al 95% Bossetti ha la strada spianata verso l’assoluzione».

A metà trasmissione ecco il collegamento con Claudio Salvagni, il difensore di Bossetti. Che ovviamente fa il suo. Le considerazioni di Cainarca non aiutano a riequilibrare il dibattito: «Mi ha colpito la scoperta di come Fikri abbia comprato un furgone simile a quello di Bossetti, per poi rottamarlo pochi mesi dopo l’omicidio». E ancora: «Ci sarà una spiegazione logica se i cani molecolari puntano nel cantiere di Mapello? Nelle migliaia di pagine agli atti questo viene chiarito?». Un assist perfetto per Salvagni: «No. In realtà non c’è alcuna spiegazione»”.