Ragazze in shorts. Polemica su Secolo XIX: “Non lamentatevi se vi stuprano”

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 2 Luglio 2013 - 15:37| Aggiornato il 3 Luglio 2013 OLTRE 6 MESI FA
Ragazzine in shorts. Polemica su Secolo XIX: "Non lamentatevi se vi stuprano"

Ragazzine in shorts

ROMA – Ragazze in shorts: chi non ne vede? Moda d’estate 2013, ma non solo. Abbiamo già visto gli shorts sdoganati d’inverno, sopra più o meno velate collant. Ora hanno abbandonato le spiagge e vengono portati con nonchalance anche nelle città, di giorno e di sera. Short che più corti non si può. E c’è chi alla fine la frase ovvia l’ha detto: “Non possono lamentarsi se poi le stuprano”. A riportarla, come commento pronunciato da un’amica, è stato Marco Cubeddu, giovane scrittore genovese, sul Secolo XIX. Ma ben prima di Cubeddu di certo il commento è stato sulla bocca di altri.

Il giovane autore scrive di “ragazzine, giovanissime, con una parte consistente di chiappe in vista”. Ed è vero. Purtroppo ci sono. Alcune incoscienti degli effetti che possono provocare in un uomo. Altre consapevolissime. Sanno come attirare l’attenzione di un uomo. Spesso, però, non sanno che gli effetti di troppa attenzione spesso, in Italia, si trasformano in stalking, violenze e omicidi. E non lo dice una donna, lo dicono i dati: in Italia almeno tre volte alla settimana sulle cronache finisce una donna uccisa dal proprio partner o ex.

Gli shorts inguinali indossati in città sono semplicemente volgari e di cattivo gusto. Esattamente come lo è un uomo torso nudo. Con la sola differenza che difficilmente una donna si sognerebbe di dire che un uomo senza camicia “non può lamentarsi se poi lo stuprano”…