Rapina Ercolano. Moglie bandito: Deve pagare chi ha sparato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2015 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA

ERCOLANO – “Ha sbagliato, deve pagare anche lui”. Lo urla una donna che vede il corpo di suo marito a terra. Corpo crivellato di proiettili. Chiede che a pagare sia anche l’uomo che gli ha ucciso il marito. Ma le cose non sono necessariamente così semplici come sembrano. Perché quell’uomo a terra è di uno dei due rapinatori uccisi a Ercolano e a ucciderli è stato l’uomo che stava subendo la rapina.

Succede nel cortile di un negozio di detersivi in una via della cittadina , nel primo pomeriggio di oggi 7 ottobre. C.S, 68 anni, è un commerciante di preziosi. Come tante persone si ferma in banca e preleva una somma. Non pochi spiccioli: prende 2mila euro, soldi che probabilmente gli servono per lavorare. Vicino al bancomat in questione sono appostati in due: Bruno Petrone, 53 anni, e Luigi Tedeschi 51 anni. Hanno tutti e due precedenti penali e sono là per un motivo preciso. Individuare e rapinare. La tecnica si chiama “filo di banca”. Si individua la persona da rapinare e la si segna, in genere con un filo di lana. E poi la si segue aspettando che imbocchi una strada deserta o comunque un luogo adatto alla rapina.

Probabilmente Petrone e Tedeschi vedono C.S prelevare. Capiscono che ha preso una bella somma. Lo segnano e lo seguono. Per assalirlo aspettano la zona idonea, viale Aldo Moro. Forse si rendono conto che la loro vittima sta per entrare nel negozio di saponi (ci lavora un suo parente, si scoprirà poi) e decidono di colpire.

Ma l’uomo reagisce. Porta una pistola legalmente denunciata. E visto il lavoro che fa sa che potrebbe servirgli anche solo per spaventare. Cosa succede esattamente in quei momenti ancora non si sa. L’uomo è sotto choc, parla con i carabinieri e al momento non risulta neppure indagato. Non si sa come sia stato minacciato, se abbia sparato dopo essere stato rapinato o per difendersi da chissà quale minaccia. Sta di fatto che i due restano a terra e che la moglie di uno dei due inveisce contro il commerciante. Con tutte le attenuanti del caso difficile non osservare come a causare il tutto siano stati i rapinatori e non il commerciante di preziosi di 68 anni.